VERTICE UE – INDIA
A conclusione del summit dei leader europei dell’8 Maggio a Porto, si è tenuto un vertice tra i leader dei 27 Stati membri e il Primo Ministro indiano in video-conferenza per sviluppare progetti infrastrutturali comuni in tutto il mondo nel settore dei trasporti e dell’energia. Il Presidente del Consiglio europeo ha parlato di una stretta partnership strategica tra le due parti per competere con la Nuova Via della Seta cinese. L’UE e l’India sono importanti partner commerciali: l’India è il nono partner commerciale dell’UE che a sua volta rappresenta il primo partner commerciale del New Delhi. Circa 4.500 aziende europee sono attive in India creando 6 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti. L’Europa si è impegnata di aiutare l’India per affrontare la grave carenza di materiale sanitario e l’accesso ai vaccini. Allo stesso tempo i leader europei dovrebbero spingere il governo indiano a invertire le sue politiche discriminatorie e rilasciare i difensori dei diritti umani arrestati solo per aver rivendicato il diritto alla libertà di espressione. L’accordo raggiunto dovrebbe condurre ad una più intensa intesa commerciale che dovrebbe sostituire Pechino che sta già facendo da anni un’aggressiva politica commerciale con risultati finora assai deludenti. L’Europa vede l’India anche come un partner prezioso per contrastare la crescente influenza cinese in quella parte del globo.
Le potenzialità di crescita per l’Unione Europea sono notevoli se si pensa che nel 2020 lo scambio commerciale tra le due aree economiche superava di poco i sessanta miliardi di euro contro gli oltre 580 di quelli tra Pechino e l’Europa. L’accordo cade in un momento drammatico per l’India con migliaia di morti a causa del Covid 19 per cui – ha confermato il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel – l’UE invierà materiale sanitario all’India lavorando anche per sostenere la produzione di vaccini sul posto.
Non c’è dubbio però che questa mossa di Bruxelles sia stata originata anche per isolare la Cina. Ne è conferma che l’UE, pur senza impugnare l’accordo sugli investimenti siglato con la Cina a dicembre 2020, sta rallentando i tempi per la ratifica dell’accordo. Come ha dichiarato in un’intervista il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis “abbiamo per il momento sospeso la ratifica perché nella situazione attuale con le sanzioni dell’UE contro la Cina e quelle successive della Cina contro l’UE, l’ambiente non è favorevole alla ratifica dell’accordo”. In un certo senso questa sospensione è stata sollecitata anche dal nuovo governo americano perché all’epoca l’intesa raggiunta tra Cina e UE era stata fortemente contestata dal nuovo governo americano che aveva espresso la volontà di lavorare a stretto contatto con l’Unione sulle questioni relative alla Cina. Insomma, dal punto di vista della geopolitica, è evidente lo sforzo dell’amministrazione americana di indebolire la potenza economica della Cina chiedendo la collaborazione dell’UE in questa nuova fase politica.
Riteniamo che l’UE debba prendere le distanze dagli obiettivi politici che intende raggiungere il governo USA, anche perché lascerebbe di fatto libero il capo del governo USA di presentarsi come rappresentante anche dell’UE in contrasto quindi con l’ambizioso programma di rafforzare la politica estera dell’UE. Vedremo pertanto quali saranno gli sviluppi di questa nuova fase diplomatica. Sempre un portavoce di Dombrovskis ha spiegato che “le prospettive di ratifica dell’accordo dipenderanno dall’evoluzione della situazione”.
Maggio 2021