Vero o falso?
E’ vero che la ripresa è già iniziata, come ha esordito recentemente il nostro ministro Padoan? Mario Draghi, capo della BCE, a un convegno a Tel Aviv ha affermato che la ripresa è evidente nell’ eurozona ma successivamente, difronte alla Commissione del Parlamento, ha corretto il tiro affermando in particolare che gli interventi della BCE sono ancora necessari a tener conto che l’inflazione nel medio periodo torni a stabilizzarsi intorno al 2%. Ipotesi questa che, per i paesi con un grosso debito, avrà l’effetto di aumentarne i costi. Tra essi c’è anche l’Italia, unico paese nella zona euro e nell’UE, con una crescita del PIL inferiore all’1% nel 2017. Finora la politica monetaria seguita dalla BCE che ha continuato a comprare sul libero mercato titoli di Stato ha avuto effetti positivi sul nostro paese, influendo positivamente sul PIL italiano ma tutto ciò non basta a risolvere i problemi dell’Italia per cui la fine annunciata di questa politica monetaria, già avversata dalla Germania, non potrà durare a lungo per cui paesi come l’Italia, che hanno una bassa crescita e un alto debito, potranno trovarsi in forte difficoltà se non vi è effettivamente una ripresa produttiva. Le parole del ministro dunque servono solo temporaneamente a tranquillizzare il paese mentre sembra probabile un ritorno alle urne. I segnali comunque sono preoccupanti in quanto il dato percentuale della disoccupazione resta più o meno stabile mentre il livello degli investimenti cresce solo sulla carta. Insomma, se le banche da una parte lesinano i finanziamenti alle industrie e lo Stato non ha i mezzi per finanziare interventi produttivi, la previsione per l’Italia è quella di una stagnazione economica anche più rischiosa se si confronta con una ripresa nel resto d’Europa.
Giugno 2017
(Avv. E. Oropallo)