SANZIONI: UNA FALSA RISORSA
Mentre la guerra in Ukraina continua facendo aumentare il numero dei morti, si è tenuto a San Pietroburgo giovedì sedici giugno la 25° edizione del Forum Economico, vetrina dell’economia russa che si è tenuta in tono minore, anche se non è mancata la presenza di diverse organizzazioni occidentali e di diversi imprenditori provenienti sia dall’Europa che dagli Usa. E così accanto ai presidenti di tre paesi post-sovietici alleati come il bielorusso Lukascenko, oltre al presidente armeno e a quello tagico c’era anche una pattuglia di imprenditori italiani e francesi che, in barba agli espliciti appelli di boicottaggio, hanno deciso di essere presenti come il presidente della Camera di Commercio Americana Robert Agee e della Camera franca-russa Emanuel Quidet, accanto ai quali c’erano pure due italiani, Alfredo Gozzi direttore generale di Confindustria Russia e Vincenzo Trani, da poco riconfermato presidente della Camera Commercio Italo-russa. Lo statunitense Agee, il primo ad aver preso la parola, ha contestato i numeri del ritiro delle grandi marche americane. “Solo l’11% delle aziende americane ha abbandonato il mercato russo”. Vincenzo Trani ha precisato che essere rimasti in Russia “non vuol dire che sosteniamo gli eventi di Febbraio. Il business vuole la stabilità e pace. Il business è business. Non può mischiarsi con la politica”. D’altra parte, non aveva fatto scalpore anche la presenza di una folta delegazione di produttori italiani di scarpe che qualche mese fa avevano partecipato ad una fiera tenutasi a Mosca, tradizionale cliente delle imprese italiane del settore. Recentemente il presidente Zelensky si è lamentato per la partecipazione della Danieli Costruzioni di Udine che sta lavorando in Russia nel settore delle costruzioni, accusandola dunque di fare gli interessi di Mosca. La Danieli ha prontamente ricordato che stava lavorando in un settore, come quelle delle costruzioni, che non è stato colpito dalle sanzioni. E che dire poi delle vendite triangolari di prodotti idrocarburi e gas che è diventato il sistema più semplice per aggirare le sanzioni? A conferma che le sanzioni hanno una scarsa efficacia in un sistema circolare dove è impossibile bloccare le transazioni internazionali. La libertà di commercio è uno dei pilastri del sistema economico mondiale: se si vuole il rispetto di questo principio è evidente che le sanzioni spesso mettono in crisi soprattutto i paesi acquirenti di prodotti necessari per le industrie per cui paesi come l’Italia o la Germania sono dipendenti dai produttori di energia come la Russia o i paesi arabi del Golfo. Il tentativo degli Usa di tirar fuori la Russia dall’OPEC non è riuscito. Senza voler dimenticare che il petrolio che ci proviene dai paesi del golfo arabo non è certamente più ‘democratico’ di quello russo mentre gli USA hanno sempre taciuto sui crimini di questi paesi pur di mantenere un piede dentro l’OPEC. Signori della Corte, se siete pronti a condannare la Russia per l’invasione dell’Ukraina, perché non siete pronti ad accusare di genocidio di massa la Turchia Erdogan o i massacri commessi da gli yemeniti che non hanno risparmiato neppure i bambini? Ed oggi ci vengono a parlare di una battaglia per la democrazia in Ukraina quando si trattava una modesta una rivendicazione territoriale che è diventata la scusa per porre le basi per una terza guerra mondiale? Sapendo bene che tutto ciò sta accadendo e serve solo a rafforzare il dominio imperialista degli USA? Sono disposti a mandare a morire i nostri giovani senza sapere neppure quelle che sia l’obiettivo che intendono raggiungere, lasciando all’Ukraina di decidere come e quando mettere fine alla guerra? O vogliamo essere complici di uno Stoltenberg che sta facendo pubblicità su tutte le piazza di Europa per una terza guerra mondiale? Un conflitto che, a detta degli esperti, potrebbe provocare decine di milioni di morti nei solo nei primi giorni del conflitto? Una vera e propria ecatombe dalla quale si salverà solo una modesta minoranza della nostra specie. E questo mentre stiamo assistendo impotenti al collasso del nostro pianeta. Signori della Corte, siate clementi! Liberateci di questi nostri dirigenti decisi a eliminare ogni forma di vita. Se c’è un imperialismo russo da mettere sul banco degli imputati, non dimenticate che c’è un altro imperialismo molto più forte che sta giocando con la nostra vita ed il nostro futuro preparando una guerra che sarà combattuta essenzialmente sul nostro continente? E allora che motivo c’è per temporeggiare ancora? O si va a bloccare questa guerra opponendosi alle decisioni già prese dagli usa e alla prospettiva della Nato di allargamento del conflitto o è meglio che si mettano da parte prima che si verifichi l’irreparabile. Anche il governo italiano, che dovrebbe rispettare la volontà della maggioranza dei cittadini italiani ha deciso di assumere il punto di vista del presidente Biden senza battere ciglio anzi diventandone il più solerte esecutore dimenticando che sono due soluzioni o continuare la guerra o lavorare per raggiungere una pace immediata non c’è una terza via e Draghi sembra che abbia già scelto la sua; siamo disposti a seguirlo su questa strada che promette solo lacrime e sangue? A VOI IL RESPONSO!
Luglio 2022