Roma non mischi migranti e bilancio UE
L’agenzia di stampa ANSA, nella giornata di ieri, ha segnalato un’intervista del commissario europeo al Bilancio Oettinger al giornale Die Welt nel corso della quale ha ribadito l’obbligo per gli Stati membri di pagare i contributi nei tempi stabiliti. “Tutto il resto – aggiunge – sarebbe una violazione dei trattati che comporterebbe penalità” per cui, con riferimento alle dichiarazioni rese da Di Maio, mette in guardia Roma dal mescolare la questione migratoria con il bilancio UE. Si tratta tutto sommato di un invito a ragionare invece di lanciare nuove sfide. Purtroppo la replica del ministro Di Maio non si è fatta attendere: “La nostra posizione sul veto (dell’approvazione del bilancio) – dichiara su Facebook Di Maio – resta, se poi nei prossimi giorni vorranno cominciare a riscoprire lo spirito di solidarietà con cui è stata fondata l’UE allora ne riparliamo”. Se questa è la linea che intende seguire il governo, e non può essere diversamente visto il ruolo istituzionale del ministro, ebbene, se la minaccia fosse posta in essere, le conseguenze per l’Italia sarebbero pesanti perché sarebbe paralizzato ogni rapporto con l’UE e l’Italia e il nostro paese sarebbe denunciato innanzi la Corte di Giustizia EU per infrazione. Si tratta di una procedura certo abbastanza articolata ma si rischia l’uscita dell’Italia dall’UE. Non so se i nostri governanti si rendano conto delle gravi implicazioni che questa scelta comporta ma è certo che, come è stato scritto, la considerazione in cui viene tenuto il nostro paese oggi è inferiore anche a quella riservata al Lussemburgo. Se il governo italiano intende rinunciare al ruolo dell’Italia in seno all’Europa, ebbene questa è la strada più facile per farlo. Ma è chiaro che il disastro che ne deriverebbe non potrebbe essere ancora una volta additato alla matrigna Europa. Colpisce, anche in questa vicenda, l’abbandono del ministro Di Maio di ogni forma di diplomazia che non farebbe male se si vuole, perlomeno, tentare di recuperare un rapporto corretto con le istituzioni europee.
Agosto 2018