RICONFERMA DI MACRON ALLA PRESIDENZA FRANCESE
Ieri 25 Aprile, le urne hanno riconfermato Macron alla presidenza del paese. Certo non si è trattato, come è avvenuta la prima volta, di una maggioranza piena anche perché, fino all’ultimo momento, c’è stata qualche incertezza determinata dalla scarsa affluenza alle urne nel primo scrutinio. La riconferma di Macron ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche all’UE in una fase della guerra in Ucraina che sta interessando tutti i paesi dell’Europa centrale. In questa fase più che inviare nuove forniture belliche, come stanno facendo gli USA, c’è bisogno di personalità politiche in grado di trovare un punto di intesa tra Russia e Ucraina. Tra essi rientra anche Macron che ha ricevuto assieme le congratulazioni sia di Kiev che del Cremlino per cui sicuramente Macron può ritornare a dialogare con Putin, come ha promesso nell’ultimo suo appello elettorale. A congratularsi con Macron tra i primi è stato pure il Capo della Commissione Europea Ursula von der Leyen e le ha fatto eco anche il presidente del Consiglio Draghi. “Il punto – scrive La Repubblica di oggi 25 aprile – è che il voto francese ha assunto un significato andato oltre i confini nazionali” anche perché diversi progetti erano stati sospesi come il rilancio del progetto di federazione europea. Sul tavolo c’è il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia e a questo proposito non dimentichiamo che sia la Germania e l’Olanda, oltre ad altri paesi dell’UE, in controtendenza rispetto alle scelte del fronte Atlantico (USA e GB), non sono affatto d’accordo ad inasprire le sanzioni perché senza il petrolio russo la Germania, ma anche l’Italia, sono a rischio recessione e la Germania è tra i pochi paesi NATO che si sono rifiutati di inviare altro materiale bellico all’Ucraina. Anche in Slovenia alle elezioni presidenziali sono stati battuti i sovranisti di Janec Jansa, fedelissimo del collega ungherese Orban e molto vicino al gruppo di Visegrad. La vittoria del Movimento della Libertà e del suo leader Roberto Golob, un volto nuovo per la politica, è ancora più sorprendente visto che questo movimento è nato solo due mesi fa. Il nuovo premier non ha fatto mistero nel corso della sua breve campagna elettorale di rifarsi alla sua matrice liberale ed ecologista e non ha nascosto neppure la sua fede antifascista. Un buon auspicio di cambiamento che può senz’altro aiutare anche il resto dei paesi dell’ex Jugoslavia ad accelerare il loro ingresso nell’UE in tempi brevi, soprattutto se si darà corso ad una riforma dei Trattati. Per il momento il problema più urgente è quello di spegnere quell’incendio che è stato acceso nel cuore dell’Europa e ciò sarà possibile solo con un’alleanza europea che faccia prevalere il desiderio di pace dei popoli europei ma soprattutto bisogna sottrarsi all’abbraccio della politica bellicista degli USA e della NATO che hanno interesse a continuare una guerra insulsa ponendo il loro veto ad ogni tentativo di risolvere al tavolo i problemi della sicurezza di tutto il continente. In parole più chiare, la scelta dellicista del gendarme mondiale dimostra che è sempre più urgente perseguire una politica diversa da quella degli USA che è insieme alla NATO, oggi sono gli unici a trarre beneficio da questa mostruosa avventura militare. Se c’è una responsabilità indiscussa di Putin e della Russia, non minore è la responsabilità di chi ha attizzato il fuoco solo per rivendicare un ruolo egemone degli USA anche nel nostro continente.
Aprile 2022
Riconferma di Macron alla presidenza francese