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MIGRANTI MARCHIATI COME BESTIAME

“Il Dubbio” di venerdì scorso denuncia un nuovo episodio di brutalità commesso sui migranti dalla polizia croata al posto di frontiera tra la Croazia e la Bosnia. I migranti catturati vengono marchiati dai poliziotti croati con una croce rosso-arancione dipinta sulla testa. La notizia è stata diffusa da una ONG che lavora lungo la frontiera e riferita da un gruppo di migranti che inoltre hanno denunciato anche il sequestro di soldi, scarpe e telefono cellulare. La prova di questo trattamento disumano è documentata anche da fotografie apparse sul quotidiano inglese “The Guardian” che ha fatto scattare anche una indagine delle N.U. ma le autorità croate si sono giustificate con la necessità di proteggere i confini dall’epidemia di Covid-19 che è diventato così “un’arma per respingere senza motivazioni valide chi fugge dalla guerra e dalla miseria” scrive il giornale. La polizia croata non è nuova a queste forme di brutalità nei confronti dei migranti che costituiscono una grave violazione della normativa europea in materia di migrazione che obbliga gli Stati europei a valutare se sussistono o meno valide ragioni per l’accoglienza dei migranti. In questo modo, per l’ennesima volta, si mette in discussione il diritto di asilo così come riconosciuto sia dalla normativa NU che da quella più cogente dell’UE. La rotta balcanica continua ad essere uno dei canali utilizzati dai migranti per entrare in Europa, nonostante le brutalità subite e nei prossimi mesi, pur con i problemi della pandemia, le condizioni di migliaia di persone bloccate  nel corridoio balcanico, diventeranno sempre più drammatiche a meno che non si trovino soluzioni alternative in attesa che passi questo periodo così difficile anche per l’Europa.

18/5/2020

Migranti marchiati come bestiame

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