“MAGISTRATURA DEMOCRATICA” e IL FENOMENO MIGRATORIO
Sperando di fare cosa utile allego tre interventi di “Magistratura Democratica” che prende posizione rispetto a problemi che non sono solo di competenza degli addetti ai lavori ma che interessano l’intera collettività. Nel primo, quello di gennaio scorso – a firma del segretario dell’associazione – lancia un appello per la difesa dei valori che la Corte dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ha proclamato indivisibili e universali, di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà molto spesso ignorati quando lo Stato rifiuta di accogliere le mani delle ONG che hanno soccorso e salvato da morte sicura i migranti raccolti nel canale di Sicilia. “E’ dovere di tutti noi – si legge nell’appello lanciato da questo organo di una parte della Magistratura Italiana – far sentire la nostra voce perché il nostro paese torni ad essere fedele ai suoi valori e alla sua identità democratica”. “Solo “questa” Europa – conclude l’autore – può salvarsi dal progetto eversivo di disgregazione che si alimenta con le reazioni identitarie”. Ci fa piacere sapere che accanto ai cittadini scende in campo anche una parte della Magistratura per la difesa dei diritti civili e politici che spettano a tutti gli esseri umani. Al tema della discriminazione e della politica della paura che si diffonde nelle nostre città si riallaccia il secondo articolo che critica il decreto sicurezza-bis del precedente governo (cd. Salvini bis) che va considerato pericoloso e anticostituzionale per le ragioni che si leggono meglio nell’articolo. Una battaglia questa della abrogazione di queste norme, ancora in alto mare, benché sia cambiato il governo e malgrado le proteste sollevate da una parte del PD. Come scrive “Magistratura Democratica” “si tratta di uno scenario inedito, molto distante da quello, in questi giorni evocato dal nostro Primo Ministro, che vorrebbe che il nostro paese operi nel contesto internazionale per la riuscita di un nuovo umanesimo”. Ovviamente, il riferimento – all’epoca della redazione dell’articolo – è inteso all’avv. Conte che oggi – a capo di una nuova coalizione di governo, ancora tentenna e rinvia ad un prossimo futuro ogni decisione su questo decreto che ha reso illegale la presenza di centinaia di migliaia di rifugiati già presenti nel nostro paese, aumentando l’esercito dei clandestini. Una vergogna sulla quale anche il partito di sinistra che ha deciso di far nascere questa nuova alleanza, fa fatica a far sentire la propria voce. E sempre alla questione migranti è dedicato il terzo articolo pubblicato proprio in questi giorni nel quale “Magistratura Democratica” esprime forte preoccupazione per il rinnovo (che doveva scattare immediatamente al 2 novembre scorso – ndr) del Memorandum di intesa siglato con la Libia due anni fa”. “Sulla base di quell’accordo l’Italia continua a sostenere con risorse cospicue, la Guardia Costiera libica e i centri di detenzione in Libia, avendo adottato una politica di esternalizzazione delle frontiere”. Una scelta questa fatta da un ministro degli Interni Minniti che faceva parte di un governo di centro-sinistra per cui è difficile per il PD oggi andare a contestare quell’accordo la cui validità per il momento è rimasta sospesa in attesa di migliorarne il testo. Ma questo non è sufficiente in quanto “l’esperienza dimostra che i finanziamenti non sono serviti a migliorare le condizioni di vita dei migranti nei centri di detenzione…alimentando un vero e proprio traffico di esseri umani gestiti dalla stessa Guardia Costiera libica, con complicità istituzionali” si legge ancora nell’articolo. E’ così chiara la denuncia della magistratura che è davvero incredibile che niente ancora sia stato fatto da chi, istituzionalmente, ha il potere di farlo. Anche perché “tale quadro – quotidianamente rivalutabile dai Magistrati impegnati nelle condizioni dei richiedenti protezione internazionale – è confermato dal rapporto del Segretario generale delle NU, consegnato alla Procura della Corte Penale internazionale…”. Ricordiamo altresì che la Libia non ha mai ratificato la Convenzione di Ginevra del 1951, relativa allo status di rifugiato, e che nel paese è in corso una guerra civile sanguinosa. C’è da aggiungere che, già in altre occasioni, riferendoci proprio ai trattati internazionali, vanno considerati responsabili penalmente delle sofferenze e delle torture inflitte ai migranti nei campi di detenzione libici non solo gli autori materiali di questi crimini ma anche chi, pur conoscendo queste situazioni di grave illegalità, fornisca fondi e strumenti a chi commette i crimini in prima persona. Di fatto, il governo italiano, nel sottoscrivere questo accordo, si è reso complice dei crimini che si commettono quotidianamente in questi lager. Fino a quando la Magistratura internazionale e anche quella italiana sono disposte a tollerare questa forma di vera e propria associazione a delinquere? Inoltre, Magistratura Democratica ritiene giustamente che “il rinnovo del memorandum – come invece non è accaduto per l’approvazione –venga discusso in Parlamento, al quale solo compete “la ratifica dei Trattati internazionali che sono di natura politica, ai sensi art. 80 della Costituzione”. Una richiesta questa che in sostanza ribadisce l’obbligo di rispettare il diritto internazionale, obbligo molto speso violato dalla nostra stessa rappresentanza parlamentare nel più assoluto silenzio. Vi lascio alla lettura di questi messaggi lanciati da una componente della nostra Magistratura che ci rafforza nella convinzione di una battaglia giusta e necessaria contro ogni forma di violenza e di discriminazione commessa nei confronti del popolo migrante.
Novembre 2019
MAGISTRATURA DEMOCRATICA e IL FENOMENO MIGRATORIO
M.d. La preoccupazione di Md per le conseguenze del rinnovo del Memorandum con la Libia
Mag.dem. Sicurezza bis, pericoloso e anticostituzionale
Mag dem. Guglielmi. Europa e nostro Paese tornino ad essere fedeli ai propri valori