L’UNIONE EUROPEA, PRIMA E DOPO URSULA
La riconferma di Ursula alla guida della Commissione non ci può soddisfare, anche se i pronostici la davano vincente. La stessa Ursula, pur potendo contare sul voto espresso dal Parlamento, per evitare sorprese dell’ultima ora, ha chiesto il sostegno dei Verdi che potranno svolgere un ruolo importante nella costruzione di una forte coalizione per procedere, nel corso del mandato, ad una riforma istituzionale dell’UE. Anche Gentiloni in un’intervista ha raccomandato di votare a favore della von der Leyen visto che l’UE non è mai stata così fragile come adesso ritenendo che “il voto espresso è un voto storico: perché serve un’Europa forte“.
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C’è da aggiungere però che non tutti sono stati d’accordo sulla scelta della riconferma – come gli eurodeputati cechi che sottolineano che il voto sull’intera Commissione europea in autunno sarà cruciale. Anche la decisione dell’FDP tedesco di votare contro il secondo mandato della Presidente uscente ha suscitato la rabbia dei liberali tedeschi prima del voto. Subito dopo la riconferma della von der Leyen, il nuovo capo delegazione dell’FPD ha scritto alla Presidente chiedendole di impegnarsi a soddisfare diverse richieste del gruppo rimaste senza risposta.
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Nel suo primo discorso la von der Leyen ha confermato quelli che saranno gli obiettivi principali di questo secondo mandato. Innanzitutto la riduzione delle emissioni nocive e la riforma dei Trattati per battere i veti dei sovranisti. In programma c’è anche la costruzione di un esercito europeo per combattere le ingerenze politiche e contare su una struttura militare autonoma.
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Non pochi commentatori ritengono che ci sia bisogno di un’Europa Federale com’era nel programma dei padri fondatori dell’Europa. La proposta di riforma del Trattato trasformerebbe l’UE in una Federazione e ciò non è nell’interesse nazionale degli Stati Uniti che continuano ad esercitare la loro influenza per far deragliare il progetto. Ma l’ordine mondiale si sta sgretolando per cui un’Europa Federale aiuterebbe a stabilizzare il quadro mondiale.
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A tal proposito va segnalato che alla fine del Consiglio europeo tenuto nel mese di giugno scorso, i leader dell’UE hanno chiesto di ridiscutere la politica di allargamento dell’UE, ma senza accennare affatto ad una discussione sulla riforma dell’UE in senso federale. Segnale negativo che conferma come gli Stati membri dell’UE siano ben lontani dal cedere parte dei poteri nazionali ad una istituzione federale, la quale potrebbe invece bloccare ogni forma di sovranismo. La realizzazione di un’Europa Federale è un obiettivo ancora lontano, ma non è detto che la costruzione non possa avvenire gradualmente in base anche alle esigenze che matureranno.
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Se l’Europa avesse una struttura federale sarebbe in grado di prendere decisioni comuni e contribuire in maniera sostanziale, come nel conflitto in Ucraina. L’apertura dell’UE a nuovi paesi, come il gruppo delle ex-Repubbliche jugoslave, potrebbe essere la chiave di volta per modificare la struttura decisionale all’interno dell’UE. Il successo di questo progetto, sostenuto da una larga maggioranza, potrebbe contribuire a modificare il processo decisionale passando dall’unanimità ad una maggioranza qualificata.
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“L’Europa – come scrive lo scrittore e giornalista svedese Göran Rosenberg – è un’idea: l’idea nella quale molte persone con lingue e culture diverse condividono un destino comune“. Questa molteplicità culturale non è una caratteristica recente dell’Europa, quanto piuttosto la sua situazione geopolitica, ed allo stesso tempo la sua sfida. Si aggiunga che (come ha dichiarato il Cancelliere tedesco Scholz tre giorni dopo il pesante attacco a Kiev) se le nazioni europee non possono mantenere e difendere un patrimonio comune, ritorneremmo ad essere un pugno di Stati nazionali ciascuno troppo piccolo e debole per poter contare nelle decisioni che si prendono a livello mondiale.
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Certamente, l’UE ha le sue debolezze e i suoi difetti ma senza una comune struttura politica non riuscirà a porre le basi di un’unione sempre più stretta tra i popoli europei. L’Europa oggi rappresenta un laboratorio che sta portando avanti un esperimento avanzato per tentare di realizzare ciò che i Padri fondatori dell’attuale progetto europeo potevano solo sognare all’epoca.
Luglio 2024
Avv. Eugenio Oropallo