LA LIBERTA’ DI CULTO IN LOMBARDIA
La Corte Costituzionale con una recente sentenza (la n. 254/19) ha bocciato la legge regionale introdotta nel 2015 dalla giunta regionale allora guidata da Roberto Maroni, che rende “aleatoria” la possibilità di creare nuovi luoghi di culto e “campionare” irragionevolmente la libertà religiosa. In particolare per la Consulta “la libertà religiosa garantita dalla Costituzione comprende anche il diritto di disporre di spazi adeguati per esercitarli” giudicando incostituzionale il fatto che per installare nuove opere religiose fosse obbligatorio per i Comuni approvare prima un piano specifico. Una norma che in Lombardia la Lega aveva introdotto con il chiaro scopo di boicottare il progetto del Comune di Milano di costruire una nuova moschea in città. Il sindaco di Milano invita ora la Regione a rivedere la sua legge perché “la Costituzione va rispettata”. In caso contrario “si riaccendono solo le tensioni ed è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”. Matteo Piloni per il PD dichiara “son serviti cinque anni ma alla fine la Regione a guida Lega è stata definitivamente bocciata su una legge su cui aveva costruito buona parte del suo consenso”. Salvini, famoso per la sua battaglia contro la contaminazione dei costumi e rigido tutore della legalità afferma – come scrive La Repubblica del 6 u.s. “non si sente certo il bisogno di un’altra Consulta islamica, ma di reciprocità e rispetto delle nostre regole. Dare regole è chiedere troppo?”. E’ quello che chiediamo a Salvini, visto che a violare le regole sono stati proprio i rappresentanti della Lega. Ma forse Salvini non ha letto la sentenza, a meno che non voglia ancora una volta prepararsi il terreno per una nuova crociata contro l’islamismo.
17.12.2019