IL TOTO-GAFFE DELL’ALLEGRA BRIGATA M5S
Queste ultime settimane il M5S sta scelleratamente conducendo il paese in una rotta di collisione con l’UE e spendendo le ultime carte a disposizione per portare alla rovina economica il paese e peggiorare – nel tempo che verrà – la condizione economica di chi già oggi sta peggio. Comunque, pur in tempo di crisi, i dirigenti M5S hanno anche il tempo per farci sorridere. Certo, è un sorriso amaro il nostro ma serve a farci riprendere fiato e soprattutto coltivare la speranza che tutta questa truppa raccattata ad ogni angolo di questo paese, possa tornare presto a fare scena sul teatro dei burattini per far sorridere i bambini. Senza voler riprendere tutte le gaffe del vice premier Di Maio – lo abbiamo raccontato in un altro momento – ci sono oggi sulla scena a farci sorridere nientemeno che il potente ministro delle Infrastrutture, il deputato Toninelli il quale, qualche giorno fa, dopo l’incontro avuto con la Commissaria europea per i trasporti Violeta Bulc, critica le autorità austriache colpevoli di limitare il trasporto su gomma degli imprenditori italiani che utilizzano il tunnel del Brennero, danneggiando così fortemente l’economia italiana. Peccato che il tunnel di cui parla Toninelli non sarà terminato prima del 2025 e sarà utilizzato, inoltre, per il trasporto ferroviario. Come ricorda al ministro il senatore PD Vincenzo D’Arienzo “ Il tunnel del Brennero ancora non esiste. E’ un’opera prioritaria per l’UE programmata ma dovrebbe essere costruito per il 2025. E’ incredibile che il ministro non lo sappia.”. Incredibile ma vero. Ora ci si chiede che se un ministro delle infrastrutture non sa che un’opera ancora non esiste e davanti ai microfoni dei cronisti dice il contrario, accusando per giunta un altro paese di limitare il transito del tunnel stesso, la cosa è grave. E’ grave per Toninelli che avrebbe bisogno di un urgente controllo medico soprattutto dovrebbe riguardarsi se lavora – come scrive – per 16-18 ore al giorno – ma è più grave ancora per il nostro paese in quanto il ministro ci rappresenta. Luca Bottura sulle pagine de “La Repubblica” ne ha fatto un gustoso e vivace commento scrivendo che dell’argomento “si sarebbe occupato anche Piero Angela che dedicherà una puntata speciale a questo avvenimento così interessante dal punto di vista scientifico”. Ma, per fortuna, Toninelli in questa gara al massacro non è il solo. Anzi, è un altro autorevole esponente delle nostre beneamate istituzioni, il presidente della Camera dei Deputati Fico, che qualche giorno addietro è volato a Bruxelles per dare man forte al suo collega di partito il mitico Di Maio (Luigino per gli amici), per un incontro con tutti i gruppi parlamentari e poi con Tajani e i pezzi grossi della Commissione. Dopo un primo incontro con Moscovici che si sforza di fargli intendere perché Bruxelles non possa chiudere gli occhi di fronte ad una manovra tutta in deficit; “concetti nuovi, scrive La Repubblica, che Fico ascolta dalla viva voce dell’interprete”. “Non va meglio in serata – aggiunge il giornale – quando incontra tutti gli altri parlamentari. Almeno nelle intenzioni, visto che non solo non si presenta nessun leghista e nemmeno i cinquestelle sono a ranghi completi”. La gaffe arriva all’improvviso, non prevista dal canovaccio quando, soffermandosi sulla questione migranti, anziché parlare del Consiglio Europeo – organismo UE composto dai Capi di Stato dei paesi membri – cita erroneamente il Consiglio d’Europa, organismo esterno all’UE che è vigila sul rispetto dei diritti umani in Europa costringendo il vice presidente del Parlamento europeo che lo affiancava a suggerirgli all’orecchio di correggere l’errore. Ma un altro clamoroso errore commette il Fico quando parlando con i deputati del suo partito egli si schiera a favore della riforma di Dublino costringendo anche questa volta l’europarlamentare cinquestelle Corrao a ricordargli che in Parlamento i parlamentari M5S avevano votato contro. La stoccata finale, da vero maestro della scherma, la riserva agli alleati di governo, quelli del gruppo di Salvini, esclamando che “con Le Pen non ci fermiamo neppure a parlare, alleanze con quel blocco di estrema destra sono escluse prima e dopo le europee, dimenticando forse che proprio in quelle stesse ore il loro alleato di governo stava organizzando l’internazionale populista per sbancare alle europee”. Se oggi queste gaffe fan solo sorridere, in altri tempi avrebbero costretto il gaffeur quantomeno a scusarsi, in quanto sono chiari sintomi di una grave carenza di preparazione generale che viene richiesta a chi lavora in una posizione che esige quantomeno una buona conoscenza della realtà politica e sociale in cui si opera. Dote questa che difetta a questa nuova specie di politici. “Certo fa una certa impressione guardando alle performance di certi personaggi – come scrive sul quotidiano web democratica.com Giovanni Belfiori – che oggi costoro siano la nuova classe dirigente del paese con in mano addirittura conti pubblici e manovre”. Così è, se vi pare!!
Ottobre 2018
IL TOTO GAFFE DELL’ALLEGRA BRIGATA