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IL NUOVO ORDINE MONDIALE DI MR. TRUMP & C.

A pochi giorni dalla sua investitura, il nuovo Presidente USA ha svelato senza troppi indugi di voler assumere il controllo della Striscia di Gaza dopo aver cacciato i palestinesi, per trasformarlo in una località turistica di alto pregio, senza curarsi del legittimo diritto dei palestinesi stessi di decidere come ricostruire il proprio paese.

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Al Jazeera ha raccolto le reazioni di vari esperti per la difesa dei diritti umani: il Presidente della Center for International Policy di New York, Nancy Okail ha dichiarato che la proposta di Trump ricorda “i capitoli più bui della storia, e può essere definita un appello a commettere crimini contro l’umanità“. L’Arab American Institute ricorda che Trump ha ospitato un “criminale di guerra“, facendo riferimento al mandato di arresto emesso a novembre nei confronti di Netanyahu dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Per ora è chiaro che i piani bellicosi di Trump e il patetico tentativo di Israele di cavalcare l’onda rischiano di ricevere una risposta basata sulla forza. E questo sarebbe disastroso per tutti.

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La Costa Azzurra del Medio Oriente ha scatenato la condanna della comunità internazionale e in particolare dei Paesi arabi, con l’Arabia Saudita che ha ribadito la sua determinazione a favore della creazione di uno stato palestinese, altrimenti “normalizzerà le relazioni diplomatiche con Israele“.

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Una proposta assurda

Le reazioni sulla stampa nazionale e internazionale sono state numerose, e quelle più calde hanno sottolineato l’assurdità della proposta. Middle Est Eye ha citato fonti di Amman secondo cui la Giordania è pronta a dichiarare guerra se Netanyahu tenterà di trasferire con la forza i rifugiati palestinesi nel suo territorio, mentre il governo egiziano e quello siriano hanno già annunciato che non si presteranno ad appoggiare questa ennesima pulizia etnica. La proposta di Trump è stata bocciata anche dall’ONU mentre nel mondo arabo, da Ramallah a Riad’h, dal Cairo ad Amman, la stroncatura è totale. La giurista inglese Nomi Bar-Yaacov ha dichiarato che “costringere un popolo a lasciare la sua terra è pulizia etnica“.

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La cornice giuridica del trasferimento forzato

Lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, che dal 2015 ha giurisdizione anche sui presunti crimini commessi in Palestina, lo definisce come crimine di guerra e, se parte di un attacco diffuso e sistematico contro i civili, anche crimine contro l’umanità. E ancora prima figura tra le gravi violazioni della Convenzione di Ginevra e dei Protocolli aggiuntivi del 1977, che oggi sono ratificati universalmente e sono dunque parte integrante del diritto consuetudinario.

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Dunque, la proposta assurda espressa da Trump è priva di ogni legalità, da qualunque punto di vista la si guardi. “Trump è tristemente ignorante del diritto internazionale. Lo spostamento forzato di un gruppo occupato è un crimine internazionale ed equivale a pulizia etnica… Non c’è modo, secondo la legge, che Trump possa mettere in atto la minaccia di sfrattare i palestinesi dalla loro terra“, ha dichiarato alla rivista politica Navi Pillay, Presidente della Commissione di Inchiesta delle Nazioni Unite sui “territori palestinesi occupati“.

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Se volessero mai mettere in pratica le sue intenzioni, gli Stati Uniti rischierebbero non più solo di essere complici (a mezzo di trasferimento di armi) dei crimini di guerra di Israele, ma costituirebbero una flagrante grave violazione dei fondamenti del diritto internazionale, oltre che segnare un drammatico passo in avanti verso la normalizzazione di “un mondo senza legge“.

Marzo 2025

Avv. Eugenio Oropallo

IL NUOVO ORDINE MONDIALE DI MR. TRUMP

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