Il gioco si fa pesante
Ogni giorno che passa diventa sempre più evidente l’inadeguatezza di quelli che sono alla guida del governo formato dai rappresentanti dei partiti di maggioranza. Innanzitutto, è stato davvero un azzardo affidare la formazione del governo ad una personalità esterna alla politica, scelta dai partiti di maggioranza, rovesciando una prassi istituzionale in base alla quale era il Presidente della Repubblica a scegliere una personalità cui affidare la formazione del governo. A governo formato, non sono mai mancate le continue intrusioni dei due alleati di governo che hanno oscurato la figura del presidente del Consiglio costretto ad avere una funzione sempre più ornamentale mentre Salvini e Di Maio erano quelli che decidono su ogni questione, confondendo e ampliando i loro ruoli istituzionali. Solo per ricordare qualche ultimo episodio, Salvini – per prendere accordi con il potente capo della destra polacca in vista delle prossime elezioni europee – si è recato a Varsavia a presentare la sua posizione facendola passare per quella del governo italiano, senza tenere in alcun conto che v’è pure un ministro degli esteri che rappresenta l’Italia a livello internazionale. Peggio aveva fatto quando si era recato ad Israele dove ha fatto di tutto per rompere il delicato e precario equilibrio di quella regione. Altrettanto rischiose sono le dichiarazioni fatte dal vice premier Di Maio nei confronti della Francia, accusata di proseguire in Africa una politica neo-colonialista e di favorire l’arrivo dei migranti in Italia. Accuse ribadite più volte per cui il governo francese ha convocato l’ambasciatore italiano a Parigi. Una mossa che potrebbe anche avere seri sviluppi nei rapporti tra i due paesi che pur fanno parte entrambi dell’UE. Quando il FMI ha dichiarato che uno dei fattori di crisi è costituito proprio dalla situazione che si è creata in Italia, è stato pronto a replicare il Di Maio che la crisi è alimentata invece dalle politiche del Fondo. Il Presidente della Banca d’Italia prevede che per quest’anno la previsione di crescita sia più bassa di quella ipotizzata dal Governo. Pronto il Di Maio a rispondere che non sarebbe la prima volta che la Banca d’Italia abbia sbagliato la previsione. Cosa fa nel frattempo il sig. Conte? Bacchetta la Libia di non trattenere i migranti che in provenienza dai campi di concentramento libici si rifiutano di essere riportati a Misurata dove si troverebbero di nuovo alla mercé dei carnefici. Non è che l’Italia o la Francia da soli possono arrestare il flusso dei migranti ma è spregevole che questo governo utilizzi i migranti per attaccare un paese alleato. La misura ormai è colma. Il governo italiano è sempre più isolato in campo europeo e ben presto non ci sarà più nessuna istituzione europea disposta ad ascoltare i rappresentanti del nostro paese che hanno perso ogni credibilità a livello europeo e che stanno preparando per questo paese un lungo periodo di recessione economica e di politica ultra-nazionalista. Con una opposizione allo sfascio e un’economia sempre più in crisi, allo stato attuale solo una sana crisi istituzionale potrà fermare questo gioco al massacro e ci auguriamo che ciò avvenga prima che si imbocchi una strada senza ritorno.
Gennaio 2019