I CRIMINI DI TRUMP
Finalmente sembra che Trump sia uscito di scena dopo aver tiranneggiato il mondo intero calpestando anche i diritti fondamentali dell’uomo. Ci sarà per il nuovo presidente un bel lavoro da fare per ricostruire l’affidabilità internazionale di un paese che, volente o nolente, è sempre da considerarsi tra i primi protagonisti della scena politica mondiale. Ma c’è un altro aspetto della passata gestione che non può essere dimenticato, quello dei crimini commessi dall’amministrazione Trump che non possono essere lasciati impuniti, soprattutto quelli legati alla sporca guerra in Iraq. Purtroppo, prima di lasciare la Casa Bianca, il campione del sovranismo mondiale, con l’accorta regia del suo staff legale, ha cercato di seppellire questi crimini compiuti dai suoi collaboratori emettendo atti di clemenza a destra e a manca, per assicurare ai suoi collaboratori l’immunità per tutti i crimini commessi. Un vero e proprio affronto al diritto internazionale: tra i tanti provvedimenti emessi da Trump c’è anche la grazia che ha inteso concedere a quattro contractors ingaggiati durante il conflitto in Iraq che si erano resi responsabili nel 2007 del massacro di Nisour Square nel quale rimasero uccisi 14 civili iracheni e 17 feriti: fatti per i quali i responsabili sono stai condannati in primo grado dai tribunali americani. Per le NU gli Stati Uniti hanno violato il diritto internazionale perché la Convenzione di Ginevra impone agli Stati di punire gli autori dei crimini, anche quando commessi dai contractors. “La grazia – scrive il Working Group delle NU – contribuisce di fatto, ad annullare l’effetto deterrente di una condanna per crimini di questo genere, aprendo la strada a nuovi crimini”. Non manca la possibilità che Trump e i quattro contractors possano essere giudicati dalla Corte Penale Internazionale dei crimini di guerra dell’Aia, il primo come autore morale e gli altri come esecutori materiali. Anche perché l’immunità che egli ha concesso ai quattro contractors e a se stesso non è di impedimento all’apertura a loro carico di un processo da parte del Procuratore della Corte Internazionale Penale col quale già in passato Trump si è scontrato per aver il primo aperto un’inchiesta a carico di alcuni militari in Afghanistan che erano stati accusati di crimini di guerra. Non lasciamo impuniti questi crimini che potrebbero aprire la porta ad una illegalità diffusa a livello internazionale.
21/01/2021