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GUERRA ALLA GUERRA

Il secolo scorso ha sostituito alla guerra tradizionale un nuovo schema che ha travolto ogni residuo senso di umanità, in quanto non si è fatta più differenza tra eserciti in armi e popolazione civile, mettendo a ferro e fuoco anche le città causando così la morte di milioni di persone, uomini, giovani, anziani, donne senza più alcuna differenza tra civili e militari in quanto l’obiettivo era quello di fiaccare la resistenza del nemico e quale migliore sistema di quello adottato da opposti schieramenti che hanno fatto uso, senza alcun risparmio, di bombardamenti di città piccole e grandi? E’ stato questo il sistema adottato dagli eserciti alleati nel corso della seconda guerra mondiale che hanno raso al suolo intere città, utilizzando bombe al fosforo che hanno prodotto incendi durati settimane.

Nondimeno i signori della guerra hanno giustificato questa carneficina per rispondere agli orrendi crimini di guerra commessi dalle armate tedesche nella loro guerra lampo, programmando scientificamente l’eccidio di milioni di ebrei, comunisti, zingari, classificati come individui di razza inferiore. Criminali di guerra – si dirà dopo – dimenticando che l’esercito vincitore, quello degli USA, per mettere fine alla resistenza del Giappone ebbe a sperimentare un nuovo micidiale strumento di morte, quello della bomba atomica lanciata su Hiroshima prima e Nagasaki poi facendo centinaia di migliaia di vittime, bruciate intere città, distruggendo ogni oggetto che fosse riferito alla vita degli uomini. Con conseguenze letali, anche per chi era “sopravvissuto” a quella orrenda carneficina, che avrebbe portato su di sé nei decenni a seguire i segni di quelle radiazioni che li avrebbe consumati tra mille agonie.

Il nuovo Ordine mondiale (ONU) proclamò che mai più si sarebbe usata la bomba atomica, lasciando, bontà loro, aperta possibilità del ricorso alla guerra tradizionale che – tranne qualche sporadico intervallo temporale – non si è più fermata per ragioni che ogni belligerante riteneva più che valide.

In difesa della democrazia, come in Afghanistan, contro il mostro del comunismo come nel Vietnam o più semplicemente mutare gli scenari di potenza a livello mondiale.

E dire che la razza umana è stata considerata la specie più intelligente di questo nostro pianeta, dimenticando che se gli animali uccidono altri animali per fame, l’uomo è il solo essere vivente al mondo che uccide un proprio simile semplicemente per affermare la sua supremazia nei confronti del “nemico”. Abbiamo scritto che in un’epoca come la nostra, capace di dominare le forze della natura e di utilizzare la tecnologia a favore dell’uomo, a causa di un sistema politico che si regge sulla continua competizione tra Stati che ancora sopravvivono con la loro idolatria capitalista, la guerra è sempre più uno strumento abusato per farsi le proprie ragioni, per difendere i propri interessi, condannando una buona parte dell’umanità ad una povertà endemica.

Certo è che se il genere umano non sarà vittima di una pandemia, sicuramente potrebbe scomparire grazie ad un evento bellico che potrebbe far cessare la vita sulla Terra non solo per l’umanità intera ma anche per tutti gli altri abitanti di questo pianeta. Qualcosa di simile alla scomparsa dei dinosauri sulla Terra, a causa probabilmente di un meteorite mentre oggi sarebbe la mano dell’uomo a distruggere ogni forma di vita.

La nostra è ormai una civiltà così complessa che “anche un battito d’ali di una farfalla in volo – si diceva – potrebbe causare un uragano dall’altra parte del mondo”. Una scintilla scoppiata in Oriente potrebbe dare inizio ad un nuovo ciclo di guerre, come potrebbe avvenire in Europa difronte ad un irrigidimento dei rapporti tra NATO-USA-UE e la Russia o la Cina sono mille gli episodi che potrebbero tramutare la scintilla in un incendio non più controllabile.

Singolarmente preso, ogni Stato si affretta a giurare che non farà mai uso della guerra, che se guerra vi sarà, sarà sempre colpa del nemico e se il nemico non c’è, si fa pronto a crearlo. Insomma siamo sull’orlo di un burrone che potrebbe aprirsi inghiottendo tutto il genere umano e non c’è alcuna forza politica, alcun partito che si ribelli a questo destino che spegnerà la vita su tutto il pianeta. E se anche qualcuno si salvasse, non ci saranno più le condizioni per poter sopravvivere per molto ad una catastrofe sociale di dimensioni immani.

Generazioni di giovani e meno giovani in un passato non molto lontano sono scesi nelle piazze per dire no alle guerre, anche quando sembrava inevitabile ed oggi, che il rischio è molto più reale, continuano a combattere contro “il nemico” accendendo focolai di guerra dappertutto fino a quando non sarà più possibile evitare lo scenario di una guerra globale.

Mentre il nostro sistema biologico sta collassando sotto i colpi dello sfruttamento intensivo delle risorse naturali, non riteniamo inopportuno rivolgere un appello a chi ancora abbia a cuore la sorte della nostra società, a scendere nelle piazze per abbattere gli idoli della falsa democrazia, ad unire le proprie forze per combattere ogni forma di discriminazione sociale che è il primo passo per un cambiamento globale di questa società ormai avvizzita, prigioniera dei propri egoismi nazionalisti, abbandonando la prospettiva di uno sviluppo senza limiti laddove bisogna programmare la produzione in base ai bisogni dell’umanità. Solo questo obiettivo può evitare il disastro incombente che potrebbe esplodere senza alcun preavviso per salvare il pianeta dalla distruzione selvaggia e la nostra civiltà.

Giugno 2021

GUERRA ALLA GUERRA

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