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GLI SVIZZERI CONFERMANO IL TRATTATO DI LIBERA CIRCOLAZIONE UE

Domenica 27 Settembre gli elettori hanno respinto a larga maggioranza il referendum promosso dall’UDC, il partito della destra nazionalista per abrogare l’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’UE” informa il bollettino di euroactiv.it.

Se avesse vinto il SI’ tutti i rapporti con Bruxelles sarebbero stati messi in discussione a partire da quelli commerciali: un’ipotesi che aveva messo in allarme sia gli imprenditori svizzeri sia gli stessi sindacati perchè si metteva a rischio tutta l’economia svizzera visto che l’UE è il primo partner commerciale della Confederazione elvetica con il 60% degli scambi totali. Solo nel Canton Ticino è prevalso il SI’ probabilmente a causa della particolare situazione del mercato del lavoro. L’UE ha accolto favorevolmente questo risultato.

Il voto dei cittadini della Svizzera conferma uno dei pilastri chiave della nostra relazione. La libertà reciproca di movimento, di vivere e lavorare in Svizzera e nell’UE” scrive la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen mentre il commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni definisce “una bella domenica democratica ed europea che si è conclusa con la vittoria del NO e ha riaffermato la validità dell’accordo”. Un risultato che conferma la voglia dei cittadini svizzeri di lavorare fianco a fianco dell’UE nell’interesse reciproco potendosi prefigurare anche un’ipotesi di adesione formale della Svizzera all’UE. Certo, conosciamo bene quanto i cittadini svizzeri tengano alla loro autonomia e alla loro libertà confermate nel corso di secoli di storia ma nella trasformazione dell’UE in uno Stato federale l’adesione lascerebbe intatta questa autonomia e la libertà di cui gli svizzeri vanno fieri. Non dimenticando neppure che le tendenze scioviniste sono sempre forti in Svizzera per cui anche questo potrebbe essere un motivo per una formale adesione all’UE.

Quello che ci lascia perplessi è la quasi totale assenza di informazione delle carta stampata italiana su questo referendum a differenza dei giornali svizzeri che hanno ampiamente commentato positivo il risultato del referendum. Viene da chiederci se la libera circolazione in Europa e in Svizzera sia più a cuore ai cittadini svizzeri che a quelli italiani. Non è un momento felice per l’UE ma questa struttura, imperfetta, criticabile per alcuni aspetti e che deve completare il suo percorso, ha fornito all’Italia gli strumenti per combattere efficacemente la pandemia. Senza l’UE l’Italia non ce l’avrebbe fatta e dobbiamo ringraziare i partners europei per gli aiuti che ci ha fornito l’Unione, e che ci sta fornendo, ricordando che la prospettiva di un’Europa federale potrà garantire anche a noi italiani un futuro meno instabile. Oggi che le sirene del sovranismo sembrano perdere virulenza, non bisogna abbassare la guardia e tenere fermi i principi di solidarietà posti a base dell’UE. Un motivo in più di preoccupazione dunque per questa informazione carente che tiene fuori gli italiani dalle vicende “europee” che ci appartengono, in quanto legate al comune destino dei paesi membri dell’UE.

01/10/2020

Gli svizzeri confermano il trattato di libera circolazione UE

 

 

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