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ELEZIONI USA: LA LENTA AGONIA DI BIDEN

In effetti, malgrado gli sforzi dei suoi collaboratori e i consigli dei suoi amici, Biden ha deciso di mantenere la sua candidatura – e purtroppo è l’unico che può decidere su questo punto. La sua ostinazione ha deluso più di un sostenitore. Qualcuno si è espresso con una brutale franchezza, come Ari Emanuel (attualmente Ambasciatore USA in Giappone): “Aveva promesso di essere un Presidente per un solo mandato; poi ha cambiato rotta, una stupidaggine davvero inaccettabile“.

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Va giù pesante sul Corriere della Sera anche Federico Rampini. “Ora Biden sarà ricordato come il ‘mostro Leonid Brezhnev’; all’epoca Presidente dell’Unione Sovietica e Segretario del Partito Comunista fino alle fine dei suoi giorni nel 1982. Alla fine era un vecchio malato, sembrava una mummia” aggiungendo Rampini che “i problemi di Biden erano noti già almeno da 4 anni prima e lo stato di salute di Biden era noto anche ai leader occidentali“. In tal senso il clan familiare e la squadra della Casa Bianca sono colpevoli per aver celato questo suo decadimento senile. E a parer nostro non va celato neppure il silenzio dei governi occidentali.

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Mentre l’America sprofonda nel disagio politico, Xi Jinping e Putin si incontrano ad Astana (Kazakistan) per un summit dell’organizzazione della cooperazione di Shanghai. È uno dei club di paesi emergenti dove Cina e Russia preparano un ordine globale anti-occidentale. Le immagini del vecchio Joe sono incoraggianti per chi punta sul declino dell’influenza americana.

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Anche Nancy Pelosi, già speaker del Parlamento USA ritiene giusto rimettere in discussione la candidatura di Biden. Purtroppo questa ambiguità farà pendere la bilancia a favore di Trump. Non vi sono competitori disponibili e il solo personaggio che potrebbe battere Trump sarebbe la ex First Lady Michelle Obama, che però non ha mai fatto politica attiva e ha sempre escluso di volersi candidare.

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Come scrive Massimo Recalcati su la Repubblica di oggi (11/7) “il vero problema di questa inverosimile candidatura non è tanto un’eventuale vittoria di Trump ma l’eventuale sciagurata vittoria di Biden“. Come potremmo immaginare che un uomo così debilitato, confuso, alla fine della sua corsa possa guidare un paese come gli USA negli anni seguenti? Si sta consumando il dramma di un personaggio politico che non ha saputo uscire di scena al momento giusto, confermando così una frase celebre del defunto Giulio Andreotti “il potere logora solo chi non ce l’ha“.

Luglio 2017

Avv. Eugenio Oropallo

ELEZIONI USA LA LENTA AGONIA DI BIDEN

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