DAVVERO PUTIN SI PREPARA A INVADERE L’UCRAINA?
Secondo l’intelligence americana, la Russia potrebbe prepararsi all’invasione già questa settimana, come ha telefonato il Presidente USA, Biden, ai paesi europei alleati. La ipotesi è stata seccamente smentita dal Ministro degli Esteri russo Lavrov secondo il quale quella degli USA rappresenta una vera e propria provocazione. In effetti, sono diverse settimane ormai che la Russia ha ammassato sue truppe alla frontiera con l’Ucraina svolgendo una serie di esercitazioni già programmate da tempo per cui sembra davvero strano che solo oggi, dopo settimane, il presidente USA abbia sentito il bisogno di confrontarsi con i suoi alleati quasi a voler anticipare che, se vi sarà una guerra, questa sarà dovuta ad una escalation della Russia come potrebbe essere nel caso di arrivo di nuove truppe al confine con l’Ucraina. D’altra parte è davvero ingenuo pensare di poter accettare a scatola chiusa le informazioni fornite dai servizi segreti USA in quanto già in altre situazioni queste informazioni si sono rivelate del tutto menzognere. Basta pensare che l’invasione all’Iraq fu determinata dalla notizia, ancora una volta dell’intelligence USA, che Saddam fosse in possesso di armi chimiche. Notizia che – a guerra finita – si è rivelata una clamorosa menzogna ammessa anche dall’allora premier inglese Blair, ma non smentita dagli USA, che ancora una volta vogliono usare l’arma della disinformazione di cui i servizi segreti americani sono ormai esperti. Ma neanche il governo ucraino sembra non crederci se il premier ucraino ha invitato a mantenere la calma dichiarando: “al momento è cruciale restare calmi, uniti all’interno del paese, evitare azioni destabilizzanti che creano il panico”. Certo in questi ultimi mesi i rapporti tra Russia e Ucraina si sono rovinati ancora di più, in modo particolare da quando gli USA hanno cominciato a consigliare al governo ucraino di aderire alla NATO in modo da poter contare su una reazione militare immediata, in caso di invasione. Ipotesi questa fortemente osteggiata dalla Russia che è già circondata da paesi confinanti come la Romania, la Bulgaria, i Paesi Baltici e la Polonia, che fanno parte della Nato, in possesso di sistemi telematici per controllare i movimenti di truppe all’interno della Russia e sistemi missilistici trasferiti qui dagli Stati Uniti. Forse non sono molti a ricordare che quando l’URSS negli anni ’60 trasferì a Cuba alcune batterie missilistiche, il governo americano ne richiese l’immediato smantellamento, minacciando l’invasione di Cuba per cui per evitare un peggioramento del rapporto con gli USA (eravamo nel pieno della guerra fredda) i russi si riportarono a casa tutte le rampe missilistiche. Oggi che i paesi europei, soprattutto quelli che fanno parte dell’UE, sono tappezzati da basi missilistiche americane e della Nato, le preoccupazioni della Russia sono ben giustificate. Quale vantaggio deriverebbe alla Russia una volta occupata l’Ucraina? I paesi dell’UE hanno già dichiarato che ci sarebbero forti sanzioni e la chiusura del gasdotto Nord Stream che rifornisce di gas gran parte dei paesi dell’Europa Centrale, in primo piano la Germania. Senza contare che le sanzioni previste potrebbero mettere in crisi l’economia russa. Dunque, la guerra per Putin metterebbe in crisi i rapporti di buon vicinato con l’UE facendo saltare una serie di progetti di collaborazioni in corso del valore di diversi miliardi di euro. Ma la guerra sarebbe una catastrofe anche per l’Europa e soprattutto per l’UE che sta cercando di uscire dalla pandemia, di rimettere in moto la macchina produttiva e di produrre una serie di riforme che dovrebbero portare alla creazione di un nuovo soggetto politico mondiale, quale potrebbe essere una Europa federale. Una guerra combattuta ai suoi confini che potrebbe trasformarsi in un nuovo olocausto per milioni di cittadini di questo continente quando è ancora vivo il ricordo della seconda guerra mondiale che provocò morte e distruzione. Ricordiamo che all’epoca in cui la Gran Bretagna decise di uscire dall’UE, il governo USA di Trump, ebbe ad appoggiare con calore questa decisione, promettendo ponti d’oro alla Gran Bretagna. Il Presidente all’epoca della Commissione Europea, con il suo sarcasmo, ebbe a chiedersi se il nemico dell’UE fossero proprio gli USA. Un governo USA e il suo capo Biden, che qualche mese fa, dopo aver occupato militarmente l’Afghanistan per circa venti anni, ha deciso di ritirare le truppe facendo precipitare il paese in una crisi sociale ed economica senza pari, favorendo il ritorno al potere dei mujahidin, i combattenti della jihad combattuti per anni. Un ritiro neppure concordato con gli altri paesi alleati, criticato aspramente da tutta la stampa democratica ed accettato in silenzio dai paesi “amici”. Oggi Biden, che vuole rifarsi di quello smacco, si erge a difensore della libertà e della democrazia, è pronto ad aprire un nuovo fronte in Europa con il nemico di sempre. Che cosa ci può ricavare? E’ presto detto: in patria l’appoggio che sta perdendo da parte dei suoi elettori. Ancora, per fermare una svalutazione che sta creando fallimenti a catena e il peggioramento delle condizioni di vita di milioni di cittadini a causa dell’aumento dei prezzi. A Biden fa gola, e non è l’ultimo dei motivi, di prendere il posto della Russia nella fornitura di gas ai paesi europei, a prezzi ben più alti di quelli del fornitore russo per cui, anche se in un primo momento l’UE ha dovuto confermare la vicinanza alle posizioni americane, sta cercando in tutti i modi di fermare questa minaccia. E’ proprio di ieri l’appello lanciato dal Presidente della Repubblica federale tedesca a Putin per incontrarsi e discutere come risolvere questo conflitto con l’intervento di tutte le parti interessate, ma soprattutto tenendo conto degli interessi di sicurezza e di sviluppo economico di tutto il continente europeo. Ipotesi che potrebbe questa essere la salvezza per scongiurare una guerra fatta solo per rafforzare la potenza militare ed economica degli USA rispetto al mondo intero.
Febbraio 2022
DAVVERO PUTIN SI PREPARA AD INVADERE L’UCRAINA