CONTORSIONI SOVRANISTE
A marzo scorso il premier ungherese Orbàn è stato sospeso dal gruppo popolare del Parlamento europeo. Come reazione, Orbàn ha dichiarato che non sosterrà più Manfred Weber, candidato dei Popolari alla guida della Commissione. In effetti, dopo l’accordo con il capo della Lega Salvini, si poteva prospettare un’alleanza post elettorale tra sovranisti europei e PPE. Ipotesi tuttavia respinta sia da Weber che dal suo gruppo ha escluso qualsiasi alleanza con i gruppi sovranisti e soprattutto con la Lega di Salvini. In realtà, qualche settimana fa il ministro dell’Interno italiano si è recato in Ungheria per vedere con i suoi occhi “con quanta efficacia il governo ungherese contrasti l’immigrazione clandestina” per cui, a bordo di un elicottero di Stato ungherese, ha sorvolato il muro “antimigranti” costruito da Victor Orbàn ai confini con la Serbia. Sui migranti la sua prima dichiarazione è stata lapidaria “In Italia e in Ungheria – ha dichiarato – si entra solo con il permesso”. Del resto, Salvini non ha mai fatto mistero di apprezzare le misure anti-migranti adottate dal premier ungherese anche se l’Ungheria è tra i paesi che rifiutano qualsiasi modifica del Trattato di Dublino per quanto concerne la politica di accoglienza dei migranti, escludendo categoricamente l’ipotesi di una redistribuzione dei migranti arrivati in Europa tra tutti i paesi dell’Ue per evitare qualsiasi ipotesi di “contaminazione” razziale. Di fatto, un nemico della politica che Salvini sta portando avanti per cui è davvero incredibile questa alleanza tra i due gruppi politici. L’incontro, anzi, è servito per riparlare della ipotesi di dare l’appoggio al popolare Weber per entrare nella pattuglia dei popolari. Ci sia consentito ancora di ricordare che spesso il ministro Salvini continua a giocare su più tavoli, anche quando si tratta di competenze riservate al ministro degli Esteri che resta dietro le quinte mentre il nostro cavallo di razza svolge tranquillamente il ruolo di “battitore libero” della politica italiana, come è avvenuto anche in questa occasione. Arrivato a Budapest per incontrarsi con il suo analogo ungherese, ne ha profittato per tracciare le linee di condotta del suo partito per le prossime elezioni europee. C’è qualcuno che possa ricordare a Salvini quali sono le sue competenze? E’ questa una domanda che rivolgiamo al premier Conte, sempre che gli sia rimasto un ruolo istituzionale che non sia solo quello di “pontiere”.
Maggio 2019