CONTINUA LA ZUFFA IN PARLAMENTO
Mentre il Parlamento europeo, a pochi giorni dalla scomparsa di David Sassoli ha nominato il nuovo Presidente, continua la zuffa a Roma alla ricerca di un candidato impossibile da trovare, che sia “super partes”, per usare una terminologia di cui si è appropriata anche la platea politica. “Impossibilia nemo tenetur”, diciamo noi perché è come cercare un ago nel pagliaio anzi a noi pare che i partiti stiano andando nella direzione opposta proponendo candidati che hanno militato o che hanno espresso vicinanza al partito proponente. Sembra davvero strano che la ricerca si sia limitata alla nomenclatura politica, quando fuori da questa ristretta cerchia ci sono tanti candidati trascurati dagli schieramenti politici, capaci di difendere più di chiunque altro i principi fondamentali dello Stato di diritto. Personaggi utili che non hanno però praticamente nessuna possibilità di approdare al Quirinale proprio per la loro estraneità ai giochi parlamentari. Il quotidiano “Il Dubbio” ne ha elencati alcuni che farebbero senz’altro al caso nostro, candidati “belli e impossibili”, come li ha definiti il quotidiano. Non vogliamo qui farne i nomi – come ha fatto il giornale – ma basta ricordarne la qualità perlomeno di uno di loro. “Un garantista di ferro ma anche uomo colto e appassionato, un intellettuale libertario attento ai diritti civili, un laico convinto ma lontano dai furori giacobini, armato di compassione “cristiana”, come dimostrano i suoi interventi sul mondo delle carceri, sui rom, sul dramma delle tossicodipendenze che costituirebbe anche un argine alle derive più autoritarie che albergano in alcune frange della nostra polizia, di temperamento mite e con la capacità di mediare tra posizioni differenti ne farebbero un Presidente quasi perfetto”. C’è qualche partito disposto ad appoggiare un candidato con queste caratteristiche? Scrive il prof. Gustavo Zagrebelsky sulle pagine de La Repubblica del 19 u.s. “La provenienza dalla militanza in un partito politico non può considerarsi né un ostacolo né una preferenza nella scelta del candidato. Ciò che conta è la consapevolezza, la determinazione e l’indipendenza necessarie a chi sia chiamato a ricoprire una così importante e difficile carica che implica la conoscenza e l’adesione alla Costituzione. La presidenza della Repubblica non è per i cortigiani ….e chi assume il compito affascinante e tremendo di dare la rappresentazione dell’Unità della Nazione può farlo solo a patto di liberarsi dai vincoli, dalla dipendenza del partito da cui proviene”. Principi e regole che sembrano del tutto disattese da chi oggi è chiamato ad eleggere il massimo rappresentante del paese.
Gennaio 2022
CONTINUA LA ZUFFA IN PARLAMENTO