Una risposta ad un critico a me caro
Non a caso la rivista da te citata, per criticare gli avversari del governo ed in particolare il capo del M5S, mette in primo piano due personaggi, dignitosi forse, ma che non possono rappresentare oggi che se stessi in quanto ben altri argomenti ci sono contro le scelte scellerate del governo attuale fondato su un incredibile accoppiamento tra uno schieramento politico che si richiama genericamente al “cambiamento” ed un partito logoro che ha come obiettivo il ritorno ad un passato di autarchia e di repressione di ogni libertà di espressione. In realtà, quali sono gli argomenti che spesso non si citano e che mettono alla gogna questo sgangherato carro di Tespi? Innanzitutto, l’art. 81 della Costituzione – recentemente modificato e – che ti prego di leggere, il quale prevede che “il ricorso all’indebitamento è consentito….solo al verificarsi di eventi eccezionali” (ad es. in caso di terremoto) ed ancora che “ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”. Se ciò vale come principio inderogabile, ebbene gli alfieri del sovranismo hanno commesso una serie di violazioni sostanziali di questo principio, per una serie di “riforme” che non hanno alcuna copertura monetaria in quanto basata sul presupposto che in futuro … ci saranno le coperture per l’adozione di questi provvedimenti. E’ la legge fondamentale dello Stato che viene affossata, preparando la strada a ben altre riforme costituzionali, (il comico fondatore del M5S ha parlato di riformare i poteri del Capo dello Stato) e il suo fedele destriero ha annunciato per l’anno prossimo riforme costituzionali non meglio precisate. Ti sembra poco questo programma che va contro principi costituzionali e in aperta violazione di obblighi comunitari che sono alla base dell’UE? Doppio attacco dunque allo Stato e all’UE. Per quanto riguarda l’altro messere che regge l’altro asse del governo, ebbene ci sono una serie di argomenti che svelano quale sia il reale obiettivo che intende perseguire. Se non siamo ad una riedizione della marcia su Roma, poco ci manca. Ma – senza voler affibbiare al Salvini il titolo di fascista- c’è ben altro che suscita tutte le nostre preoccupazioni. Infatti tutto il suo programma contro gli emigranti, la minacciata chiusura dei porti, il rimpatrio collettivo e senza giudizio di chi ha la sventura di approdare sulle nostre coste, è un vero e proprio programma di affossamento del diritto all’asilo che è un altro caposaldo della nostra Costituzione. Certo, non possiamo illuderci di aprire le porte a tutti gli emigranti che arrivano in Europa da situazioni di fame, carestie e repressione di ogni diritto umano. Ma questo è un problema politico che va risolto a livello mondiale ma non è per Salvini che è refrattario a qualsiasi terapia di riabilitazione. Quello che gli si imputa è di voler adottare un programma di chiusura a ogni forma di emigrazione, di isolare sempre di più il paese, di adottare politiche anti-europee, di sognare il ritorno ad un sistema di autarchia, di nazionalismo esasperato, in aperto contrasto con i mutamenti di questo primo scorcio di secolo. Ve la immaginate voi la povera Italia a fare i conti con il problema del terrorismo, con la lotta contro i monopoli mondiali, con un’economia ormai integrata a livello mondiale? A chi si venderà l’Italia questa volta? Il nostro ha già fatto capire di essere pronto a riaprire la strada alla Russia di Putin, il nuovo zar di Russia che aspetta solo di poter entrare nel Mediterraneo con le sue navi, semmai in cambio di un buon prezzo per i nostri acquisti di petrolio e di gas. E che cosa ne sarà della richiesta di investimenti sul piano sanitario e della scuola? Ormai i nostri giovani, quei pochi che sforna ogni anno l’Università, se ne hanno la possibilità, prenderanno anche loro la strada dell’emigrazione mentre per i più deboli resta la prospettiva dell’e-commerce o dei call-center. Non è un caso se l’Italia è agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda gli investimenti nella scuola mentre il nostro sistema sanitario, che ci viene invidiato da tutto il mondo, rischia di crollare per mancanza di investimenti. L’importante per i soci al governo è di portare avanti il contratto di governo, di fare una legge sul reddito di cittadinanza, anche questo riservato solo agli italiani doc, che si abbatterà come un macigno sulle nostre disastrate finanze pubbliche. Il dramma per questo paese non è solo l’attuale governo che sta virando pericolosamente verso approdi anti-libertari e sovranisti. L’altro aspetto è anche la mancanza di alternative politiche. Il vicepremier pentastellato di oggi sta alla pari con il Matteo di ieri e Salvini, nel settore dell’immigrazione, sta portando avanti il programma del precedente ministro degli interni Minniti che stava lavorando per fermare in Libia il popolo di migranti offrendoli in pasto alla polizia libica, spesso composta anche da ex traghettatori condannandoli ad una morte certa nei campi “di accoglienza” libici. (E chi se ne frega! – esclamava Fantozzi). Ma qui c’è ben poco da ridere perché questi buffoni non sanno neppure fare il loro mestiere. Che fare, dunque? Se lo chiedeva un giorno un grande uomo politico, ma come lui ne nasce uno ogni cento anni e sarebbe ridicolo da parte nostra aspettare che caschi dal cielo. Non ho, purtroppo, alcuna ricetta da offrire soprattutto ai giovani e me ne rammarico. La nostra generazione ha conosciuto un’epoca di cambiamenti, di lotta per l’affermazione di diritti civili come quello alla vita, alla sopravvivenza, al rispetto delle posizioni altrui e soprattutto di lotta contro ogni forma di discriminazione. Ma quello che posso dire è che i diritti conquistati in questi anni non sono definitivi per cui bisogna sempre lottare per la loro difesa e questo è già un buon elemento di condivisione. La nostra società ha, potenzialmente, forze che possono opporsi ad una nuova barbarie: questo obiettivo, fatto anche di alleanze politiche, non è irrealizzabile perché scompiglia e scopre le carte in modo da poter individuare chi sono i veri “amici del popolo” e mettere alla gogna chi combatte per la restaurazione. Potrei portare qualche esempio riferito alle grandi rivoluzioni del diciannovesimo e del ventesimo secolo ma per il momento penso di fermarmi qui per non fare la figura del saccente ma lascio la porta aperta ad ogni possibilità di dialogo con chi voglia misurarsi con questa prospettiva, per ora di resistenza, ma domani potrebbe essere anche per un radicale cambiamento della società attuale e del sistema economico che oggi tiranneggia tutta l’umanità, come spero che avvenga.
Ottobre 2018
Una risposta a un critico a me caro