APPROVATO IL DECRETO MILLEPROROGHE
Da diversi anni, invece di approvare le leggi singolarmente per argomento, è diventata ormai una cattiva abitudine quella di far ricorso ad un unico provvedimento col quale si provvede a legiferare nei settori più disparati – senza alcuna programmazione-. Il decreto Milleproroghe approvato recentemente dal Senato il 21 u.s. ne è un esempio. Un primo provvedimento riguarda i vaccini: dopo tante discussioni, che riflettono anche una notevole ignoranza in materia sanitaria, il Governo ha deciso di ritener valida per l’ingresso a scuola anche l’autocertificazione dei genitori fissando il termine ultimo del 31 marzo 2019 per presentare il certificato di vaccinazione rilasciato dalle autorità sanitarie. Una scelta davvero incomprensibile che finisce per accogliere la protesta delle famiglie No Vax che continuano la loro battaglia contro l’obbligo dei vaccini. Quasi che la salute dei bambini possa essere oggetto di uno scontro politico. E poi ci lamentiamo se l’OMS ci bacchetta perché così si abbassa la percentuale dei vaccinati, con grave rischio che la diffusione di un virus possa portare ad una vera e propria epidemia. Chi ne farà le spese? Ma c’è dell’altro nel decreto. Sono stati infatti bloccati i fondi per un importo di 1,6 miliardi di euro già disposti dal precedente governo PD rinviando al 2020 l’efficacia delle convenzioni sottoscritte dal Governo Gentiloni con 96 sindaci per riqualificare le periferie. Sommerso il Governo da una valanga di proteste, partite da sindaci di diversa matrice politica, Conte annunciava che i fondi sarebbero stati prima o poi ripristinati ma, sappiamo bene quanto valga la promessa di questo Presidente del Consiglio che non ha nessuna voce in capitolo nelle scelte del Governo, chiamato solo per rabbonire la platea, facendo passare per certo l’incerto. E qui, bisogna ricordarlo, senza quei soldi non si può porre mano alla ristrutturazione di scuole e ospedali, di porre in sicurezza parchi che rimangono insicuri e lasciare al buio i quartieri periferici. Probabilmente, nel congelare questi fondi destinati ai Comuni, il Governo ha pensato di utilizzarli per finanziare qualcuna delle tante promesse elettorali. La marcia indietro promessa da Conte non c’è stata. Dove finiranno questi fondi non è dato di saperlo: si sa solo che il Governo con un tratto di penna ha cancellato uno dei pochi provvedimenti che avrebbero potuto rendere più sicure le nostre città. Il decreto è servito anche per spostare il termine previsto dal D.Lgs. Orlando in materia di intercettazioni. Questi tra i tanti provvedimenti approvati contemporaneamente dal Governo. Difronte ai problemi della gente ed alle riforme di cui ha bisogno il paese, ci sembra che questo sia un ulteriore indizio della incapacità di questo Governo non solo di mantenere quelle promesse fatte in campagna elettorale ma neppure di dar corso a quei provvedimenti già presi nel corso della precedente legislazione che vengono sistematicamente disapplicati o annullati anche quando essi cercano di lenire le ferite del paese. E’ questo il vero volto del cambiamento?
Settembre 2018
APPROVATO IL DECRETO MILLEPROROGHE