Regolarizzazione immigrati in assenza di pericolosità sociale (Corte Costituzionale sent. n. 172/12)
Regolarizzazione immigrati in assenza di pericolosità sociale (Corte Costituzionale sent n. 172/12)
Anche quando un immigrato sia stato condannato per un reato minore, è possibile la sua regolarizzazione, quando non sussista la sua pericolosità sociale. E’ quanto afferma la Corte Costituzionale con la sentenza n. 172/12 del 6.7.2012 chiamata a pronunciarsi sulla eccezione di illegittimità costituzionale sollevata dall’art. 1- ter comma 13, lett. c) d.l. n. 78/2009 – (convertito in legge n. 102/2009) – nella parte in cui fa derivare automaticamente il rigetto dell’istanza di regolarizzazione proposta dall’extracomunitario per la condanna per uno dei reati per i quali è previsto l’arresto facoltativo in flagranza (art. 381 c.p.p.) senza il previo accertamento da parte della PA, della pericolosità sociale del reo. Secondo il giudice remittente tale norma viola il principio di uguaglianza. In sostanza, la commissione del reato potrebbe non essere sintomatica della pericolosità sociale, anche a tener conto del tipo di reato commesso per cui la PA, caso per caso, è tenuta ad accertare che il reo rappresenti una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. E sottolinea la Corte Costituzionale che “l’arbitrarietà di tale disciplina risulta ancora più palese in presenza di una sentenza non definitiva di condanna per uno dei reati contemplati da detta norma”.
Va aggiunto che – in situazioni analoghe a quelle del caso esaminato dalla Corte – l’obbligo della PA di accertare in concreto la pericolosità sociale dell’immigrato, è stato spesso eluso ritenendosi in effetti che di per sé la commissione del reato (anche di lieve entità) fosse indizio della pericolosità sociale del reo, senza che venisse accertata in concreto la attualità del pericolo sociale costituito dalla presenza dell’immigrato sul territorio dello Stato.
Avv. E. Oropallo – marzo 2013
(Fonte: Diritto e Giustizia)
Regolarizzazione immigrati in assenza di pericolosità sociale (Corte Cassazione sent n. 172-12)