Il giudice concede tardi la libertà anticipata al boss: la CEDU condanna l’Italia
E’ quanto deciso dalla CEDU, sez. II, nel caso Antonio Messina c/ Italia del 24.3.2015. La vicenda portata all’esame della CEDU presenta diversi lati oscuri – come si legge nel commento di Giulia Milizia (D&G 24.3.2015). In primis l’irregolare composizione del Collegio del Tribunale di Sorveglianza che ha concesso la libertà anticipata e poi l’art. 4 bis L. n.354/75, non citato in sentenza, che esclude espressamente la libertà anticipata per i condannati ex artt. 416 bis e ter c.p..
La Cedu, però, è stata di diverso avviso in quanto sarebbero state rispettate tutte le condizioni per ottenere questo beneficio che i giudici non potevano rifiutare.
Pertanto, resta aperta la strada anche alla richiesta di indennizzo per ingiusta detenzione.
Su questa sentenza ritorneremo con un esame più articolato delle motivazioni addotte dalla Corte.
Avv. E. Oropallo
il Giudice concede tardi la libertà anticipata al boss. La CEDU condanna l’Italia