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L’EUROPA E IL FENOMENO MIGRATORIO

Sono ormai diversi anni che la Destra in Italia con i suoi alleati in Europa hanno criminalizzato il fenomeno migratorio, pretendendo di chiudere le frontiere per motivi di sicurezza e per salvare i valori tradizionali dell’Occidente, i quali sarebbero messi in discussione dalla valanga migratoria che sta stravolgendo il panorama delle nostre città. È questa la verità? Decisamente no. Dal 1982 ad oggi l’Italia ha perso 4 milioni e 800 mila giovani e giovanissimi, nella fascia di età che va dai 14 ai 39 anni. Il fenomeno non è un’emergenza ma un dato strutturale in crescita. Anche l’Europa del calo demografico ha sempre più bisogno di mano d’opera.

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In realtà, gli immigrati sono l’unica speranza per tenere in piedi i conti pubblici. Altroché zavorra per il paese. Ben lo sanno gli imprenditori – dalla Coldiretti alla Confcommercio che, pur avendo il cuore di solito a Destra, reclamano dal governo più immigrati, anche perché nel 2050 (lo dicono i demografi) ci saranno 5 milioni di italiani in meno. Lo ha confermato il direttore della Banca Italia al Meeting di Rimini nell’agosto scorso: “il calo demografico in UE rischia di avere effetti negativi sia sulla tenuta dei sistemi pensionistici che sul sistema sanitario“.

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Lo sanno bene anche in Europa. Le imprese francesi avvertono che i lavoratori migranti sono fondamentali per l’economia nazionale, dato che la carenza di manodopera cresce in tutta l’UE. Contrariamente alla narrazione dominante della Destra, un’ampia ricerca dimostra che la regolarizzazione degli immigrati che lavorano comporta benefici economici. Al contrario, paesi come l’Italia fanno di tutto per respingere in mare i migranti che arrivano sulle nostre coste. A dire il vero, sono gli stessi migranti ad abbandonare l’Italia appena possono per trasferirsi nei paesi del Nord Europa. La Germania dal 2015 ad oggi ha investito miliardi di euro per integrare i flussi dei migranti che si fermano nel paese.

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Più in generale, si è osservato che la regolarizzazione degli immigrati ha conseguenze fiscali ed economiche positive in tutti i paesi dell’OCSE. Per fare un riferimento preciso la Finlandia vede positivamente il forte aumento dei lavoratori stranieri. Secondo la Confindustria finlandese, i lavoratori stranieri dovranno salire a 40 mila all’anno, il doppio del livello attuale.

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L’agenzia tedesca, alla luce del calo demografico, stima che alla Germania serviranno 400 mila immigrati all’anno per dieci anni, totale di 4 milioni per garantire la stabilità economica sociale“, come riportava Il Sole 24 Ore del 10 febbraio. Aggiunge La Stampa del 12 febbraio scorso che dopo decenni l’immigrazione forse non è più un’emergenza, bensì un fenomeno strutturale, così strutturale che ormai non vogliamo i migranti ma ne abbiamo un disperato bisogno. Ma è la stessa Destra al potere in Italia che, per bocca del suo Ministro Lollobrigida, ha dichiarato che “l’ingresso di forza-lavoro straniera è necessaria di fronte alla bassa domanda interna“.

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Il rapporto mondiale sulle migrazioni del 2024, presentato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), calcola in 281 milioni i migranti a livello globale, a cui si devono aggiungere 117 milioni di persone in movimento per sfuggire a guerre o persecuzioni o carestie. In totale 398 milioni di persone. Le migrazioni in realtà sono una attività costante per necessità o possibilità. L’uomo è sempre stato un migrante, ma mai con l’intensità e la facilità di oggi. La globalizzazione“, scrive ancora La Stampa, “non ha aperto e rimpicciolito il mondo solo alle merci, ma anche agli uomini“.

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Qualche settimana fa Milena Gabanelli, nel corso di un programma televisivo, ha rivisto le previsioni dell’ONU sulla popolazione mondiale da qui a fine secolo. Attualmente siamo 8 miliardi e 200 milioni. Nel 2080 saremo 10 miliardi e 300 milioni. Poi comincerà la discesa. Nel frattempo, lo sappiamo bene, il tasso di fertilità è drammaticamente sceso all’1,18%. Oggi la Cina ha un miliardo e 400 milioni di abitanti, a fine secolo ne avrà meno della metà. L’India resterà in crescita demografica fino al 2060. Se la popolazione mondiale salirà di altri 2 miliardi, lo si dovrà essenzialmente all’Africa Subsahariana che oggi ha un miliardo e 300 milioni di abitanti che saranno 3 miliardi e 300 milioni. L’Italia, invece di rafforzare la cooperazione, e di favorire l’ingresso dei migranti nel nostro paese, in controtendenza continua a condurre una politica di respingimento. Di questo passo, con le buone o con le cattive, i migranti saranno nel 2050 la maggioranza della popolazione.

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Luigi Ciotti, nel primo anniversario del naufragio di Cutro il 26 febbraio 2024 ha usato toni radicali dichiarando che “l’Europa ha affondato i suoi principi di libertà e giustizia”, aggiungendo che “l’Europa ha affondato sé stessa“.

Febbraio 2025

Avv. Eugenio Oropallo

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