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DOLCE VITA IN ALBANIA

Mentre in Italia il governo sta cercando di salvare l'accordo sui migranti in Albania, dopo che la Magistratura ha ritenuto che l'accordo non è ammissibile, gli agenti lasciati a monitorare i centri vuoti a Shengin, si godono una vacanza a spese dello Stato italiano. In un'intervista della trasmissione albanese Piranjat, uno dei poliziotti ha ammesso "noi siamo venuti per lavoro…

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I MIGRANTI, LA MELONI E IL DIRITTO DELL’UE

Dopo la sospensione dei 12 trasferimenti a metà ottobre, altri 7 richiedenti asilo originari dell'Egitto e del Bangladesh venerdì scorso sono stati portati in Italia. Mentre in precedenza i giudici di Roma avevano bloccato i trattenimenti ritenendo non sicuri i paesi di origine dei richiedenti sulla base di una sentenza della Corte di Giustizia dell'UE, questa volta hanno sospeso il…

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IL NAUFRAGIO DI CUTRO E LE RESPONSABILITÀ DELLA POLITICA

L'altra settimana la Procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro ufficiali della Finanza e di due Guardie costiere che dovranno rispondere della morte di 94 naufraghi. Un passaggio quasi scontato dopo l'avviso di conclusione di indagini del luglio scorso che diventa un nuovo motivo di scontro tra governo e magistrati. Matteo Salvini ha dichiarato che certi…

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IL CASO “OPEN ARMS” INNANZI AL TRIBUNALE DI PALERMO

Tutto ha inizio il primo agosto del 2019 quando al largo della Libia la ONG spagnola Open Arms effettua un primo soccorso, subito seguito da un secondo intervento con cui vengono salvate 124 persone in tutto. Il giorno dopo viene richiesto un porto di sbarco all'Italia, ma nello stesso giorno alla nave è applicato il Decreto Sicurezza bis con il…

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“SO’ MIGRANTI”: “NON USCIAMO”

Nel 26 febbraio del 2023 un barcone carico di migranti naufraga al largo di Cutro in provincia di Brindisi, provocando la morte di 94 migranti tra cui 34 bambini. Il naufragio di Cutro è stato solo l'inizio di uno degli anni più letali nel Mediterraneo centrale con oltre 2500 persone morte o disperse nel tentativo di raggiungere le coste europee…

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IL GOVERNO ITALIANO CONTINUA AD IGNORARE I DIRITTI CIVILI

Se il Times di Londra tesse le lodi della premier per il suo 'buonsenso', di diverso avviso sono i Country Reports on Human Rights Practices, un organismo facente parte del Dipartimento Stato USA, che nel rapporto relativo al 2023 accusa il governo italiano di violazioni continuate del diritto a una libera informazione, denunciando anche gli abusi nel confronto dei detenuti…

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La traduzione del decreto di espulsione non basta per garantire il diritto alla partenza “volontaria”.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza n. 28158/17 del 24.11 u.s. in quanto il decreto di espulsione, pur tradotto nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza del cittadino extracomunitario, non garantisce la conoscibilità di quanto previsto dall’art. 15 c. 5.1 ossia la facoltà per il cittadino di poter lasciare spontaneamente il territorio dello Stato entro uno specifico…

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VEDOVA PERSEGUITATA DAL COGNATO CHE LA RECLAMA IN SPOSA: RICONOSCIUTO LO STATUS DI RIFUGIATA

La Corte di Cassazione, Sez. I Civ. con sentenza n. 28152/17 del 24.11 u.s., ha riconosciuto lo status di rifugiata ad una straniera che era scappata dal suo paese, la Nigeria, per sfuggire ad una tradizione che la obbligava a sposare il fratello del marito defunto. Nel caso esaminato la donna si era rifugiata in Italia facendo richiesta di protezione,…

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VA GARANTITO IL CONTRADDITTORIO ALLO STRANIERO TRATTENUTO NEL CIE

Con ordinanza del 13.11 n. 26803/17 la Cassazione Sez. IV Civile ha confermato che, nel procedimento di convalida del provvedimento di trattenimento nel CIE, debba esssere assicurata la presenza dello straniero. Nel caso esaminato dalla Suprema Corte emerge che lo straniero non aveva partecipato all’udienza perché sottoposto a trattamento sanitario. L’assenza dell’interessato all’udienza fissata, in quanto giustificata, impedisce al Giudice…

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CONDANNATO PER LE NOZZE VIRTUALI CON UNA STRANIERA

IL FATTO Un uomo si rende disponibile a unirsi in matrimonio con una donna albanese e prendere in locazione a proprio nome un’abitazione dove farla risiedere, assieme ad altre due donne, di nazionalità rumena, ottenendo in cambio “la disponibilità di una casa e di un’autovettura” grazie ai “protettori stranieri delle donne che ne favorivano e ne sfruttavano la prostituzione”. Matrimonio…

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