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DOPO IL DILUVIO

Il clima non ci fa sconti: dopo un’alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna l’anno scorso, quest’anno ci ha regalato una replica che nessuno si aspettava, andando a colpire una parte del territorio che si stava sistemando dopo l’alluvione dello scorso anno. Ancora una volta la violenza della pioggia che veniva giù senza sosta per 4-5 giorni ha fatto saltare argini di alcuni fiumi, travolgendo ogni ostacolo e costringendo centinaia di persone ad abbandonare le loro case…quelle che con i loro risparmi avevano ricostruito.

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Delusione e amarezza di chi si è ritrovato senza casa, con i campi inondati di fango – perdendo così anche la fonte del proprio lavoro, in attesa ancora dei rimborsi per gli alluvionati dell’anno scorso. Migliaia le segnalazioni malgrado la premier avesse promesso che i rimborsi sarebbero stati effettuati in tempi rapidi.

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Purtroppo, ancora all’inizio di settembre, il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida aveva assicurato che sarebbero state correte le procedure per accelerare i rimborsi alle aziende agricole. Per il momento c’è chi ha ricevuto 14 euro a fronte di 30 mila euro di danni! Altri probabilmente si dovranno accontentare del 20-30% delle somme richieste ma vi sono tanti altri che resteranno a bocca asciutta, visto che le associazioni di categoria hanno parlato del 70-80% di domande rigettate.

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Il governo con il Ministro Musumeci ha trovato anche il tempo per polemizzare con la Regione Emilia-Romagna accusata di inefficienza per non aver speso ancora tutte le risorse stanziate dal governo. Dimenticando che proprio il governo aveva nominato Commissario per l’alluvione il generale Figliuolo, preferendo spostare la gestione a Roma anziché sul territorio.

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La premier aveva promesso che tutti i danni sarebbero stati risarciti ma sta di fatto che sono stati stanziati solo 3,8 miliardi rispetto agli 8,5 miliardi certificati dalla Regione. Come ha dichiarato Musumeci “sarebbe il caso di fare una assicurazione per la copertura dei danni provocati dai disastri naturali“. Una soluzione che è stata contestata in quanto non è il privato ma lo Stato che ha il dovere di curare la sicurezza ambientale. Bene ha fatto Irene Priolo, facente funzioni di Presidente della Regione Emilia-Romagna, a dichiarare che sarebbe meglio se il governo approvasse il piano straordinario presentato dalla Regione Emilia-Romagna.

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Per il momento – ha dichiarato la Priolo – non basta più solo la manutenzione, bisogna finanziare anche le opere di prevenzione“. Certo si tratta di un progetto che interessa tutto il paese. Lo hanno più volte ripetuto i geologi rimasti inascoltati. È tutto il territorio che va costantemente monitorato se si vuole far fronte alle catastrofi che non sono più episodiche ma fenomeni ormai diventati ricorrenti. “Lo Stato – ha dichiarato Musumeci – non è più in grado di sostenere l’impatto con le criticità ambientali“. Una dichiarazione questa che dimostra ancora una volta l’inaffidabilità di questa squadra di governo che è pronta a finanziare con miliardi di euro la guerra in Ucraina, lasciando che l’Italia sprofondi sempre di più per mancanza di risorse finanziarie.

Settembre 2024

Avv. Eugenio Oropallo

DOPO IL DILUVIO

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