SISTEMA GIUSTIZIA? L’ITALIA MAGLIA NERA IN EUROPA
Questo è quanto ritiene la Commissione Giustizia dell’UE che l’11 aprile scorso ha pubblicato l’annuale quadro di valutazione UE sulla Giustizia dal quale emerge che il nostro sistema è lento e farraginoso (peggio fanno solo Grecia e Malta) ma soprattutto che è molto diffusa la sfiducia nei confronti della magistratura. L’analisi è relativa al quinquennio 2010-2014. Per quanto concerne i tempi, malgrado tutti gli sforzi fatti, si sono allungati. La durata di processo civile in primo grado è passato da 493 a 532 giorni (comprese le liti innanzi il GdP), malgrado la forte diminuzione delle pendenze e di nuove liti: segnale chiaro di sfiducia nel sistema. Ancora, rileva la Commissione siamo al quintultimo posto per la promozione e la risoluzione delle liti tramite la mediazione, malgrado la sua obbligatorietà. In compenso – non è una novità – resta elevatissimo il numero degli avvocati: 378 ogni 100.000 abitanti. Per quanto riguarda la valutazione della Magistratura, il giudizio non è meno severo e preoccupante. Sono pochi, solo 11 ogni 100.000 abitanti, pochissime le donne, soprattutto nelle Corti superiori. La Commissione segnala che non è previsto un obbligo di aggiornamento continuo e multisettoriale e solo lo 0,4% dei giudici si aggiorna sul diritto dell’UE o di un altro Stato membro. Per quanto riguarda la mancanza di indipendenza della magistratura la Commissione ritiene che sia troppo influenzata da interessi economici o di altra natura, ma soprattutto dal Governo e dalla politica. E’ quanto accade ormai da diversi anni e spesso, per avere le spalle coperte, i governi si affidano ai membri della magistratura nei settori più delicati. Senza dimenticare che gli ex magistrati si ritrovano spesso sui banchi del Parlamento, a sottolineare lo stretto rapporto tra settore politico e la magistratura: peggio di noi fanno solo Bulgaria e Slovacchia. Questo giudizio impietoso di un organo così autorevole della UE, come la Commissaria alla Giustizia, non fa che confermare il grave stato di salute in cui versa il sistema giudiziario in Italia. Purtroppo tutto ciò è frutto di un sistema sociale – economico minato da una diffusa corruzione che sembra ormai difficile da eliminare, poiché essa penetra tutti i settori della vita associata, quello dell’economia, degli appalti, dei servizi vanificando ogni tentativo di bonifica malgrado tutti i successi vantati da questo governo.
D&G 12.4.2016
(commento a cura Avv. E. Oropallo)
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