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TREMILA AVVOCATI SONO TROPPI

Così scriveva l’Espresso sul n. 1 del 2.10.1955 (è stato ristampato recentemente in allegato alla Repubblica) a firma di Peretti-Griva che ricordava come il passato regime fascista aveva guardato con malcelato sospetto alla classe degli avvocati che sentiva ostili; rivendicando il ruolo di indipendenza dell’avvocatura “i quali rappresentano – si legge nell’articolo – irrinunciabile strumento per la realizzazione dell’attività giudiziaria”, ricordando che al Congresso tenutosi a Trieste era stata fatta la proposta di albo a numero chiuso.“In Italia – ricordava l’autore – sono trentamila gli avvocati difronte ai settemila della ben più ricca Francia”. Chissà cosa penserebbe l’autore se sapesse che oggi – con una popolazione aumentata del circa 20% rispetto al ’55 – gli avvocati sono cresciuti di numero oltre 10 volte, superando largamente i 300.000 iscritti. Ovviamente, il problema sussiste ma non si può risolvere solo con la chiusura dell’albo o con la falcidia agli esami di avvocato che colpisce indiscriminatamente nel mucchio, senza che sia accertata effettivamente la preparazione professionale del candidato. La selezione va fatta ma molto tempo prima di arrivare alla laurea in quanto potrebbe già avvenire a livello universitario, come già avviene in qualche Università, ma non basta.Essa deve avvenire anche attraverso la formazione professionale: il sistema oggi avviato, quello delle Scuole organizzate dai vari Ordini, a parere di chi scrive, non è del tutto efficiente in quanto non sussiste alcun controllo didattico sui partecipanti per cui il flusso di quelli che si presentano agli esami non subisce flessioni per cui il problema è attuale e va affrontato alla radice per far crescere e sviluppare un’avvocatura che sia pronta sul piano professionale ad affrontare le sfide di oggi e di domani. In una realtà cosmopolita – in cui la conoscenza delle lingue e del diritto dell’UE non occupano certo l’ultimo posto – c’è chi è sordo a questi richiami ma non fa che ritardare quei cambiamenti urgenti per lo sviluppo della nostra società nell’ambito europeo.

Avv. E. Oropallo

TRENTAMILA AVVOCATI SONO TROPPI

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