BIDEN, ZELENSKY E “LE BOMBE A GRAPPOLO”
Nell’attesa di trasferire formalmente i poteri al suo successore, il Presidente Biden, ancora formalmente in carica, ha deciso su pressante richiesta del governo ucraino di inviare sia cento missili a lunga gittata capaci di colpire obiettivi su tutto il territorio della Repubblica Russa, inviando anche una fornitura di bombe a grappolo. Secondo quanto riferito in forma anonima da funzionari del governo ucraino queste bombe sarebbero necessarie per bloccare l’avanzata dell’esercito russo.
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Le bombe a grappolo sono proibite da un trattato del 2008 sottoscritto da 123 Paesi, che le ha messe al bando per la loro capacità di uccidere indiscriminatamente sia civili che soldati. Sono ordigni pericolosi anche perché normalmente una certa percentuale non esplode immediatamente ma resta sul terreno per anni.
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Il Pentagono ha confermato la consegna di queste bombe a Kiev assicurando che “non saranno utilizzate contro i civili“. L’Ambasciata russa negli Stati Uniti ha dichiarato di prendere atto della dichiarazione ma ha criticato la dichiarazione dai rappresentanti dell’Ucraina, secondo i quali “non avrebbe utilizzato queste bombe per colpire obiettivi civili“. Ipotesi, questa, che è stata messa in discussione dal Ministro degli Esteri russo, il quale all’ONU ha dichiarato che Kiev si sta già servendo di queste bombe per intimorire ed uccidere quanti più russi è possibile, aggiungendo che sarà difficile capire quanti saranno i civili colpiti da queste bombe.
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Purtroppo le bombe a grappolo, secondo alcune stime, per il 94% hanno ucciso o ferito civili di cui quasi il 40% bambini. Ma anche queste stime con ogni probabilità sono falsate dal fatto che gli eserciti non forniscono dati precisi, soprattutto se si tratta di civili. Le bombe a grappolo sono state utilizzate in più di 30 conflitti, compresa l’invasione dell’Iraq da parte degli Stati Uniti ma soprattutto utilizzate nell’Afghanistan prima dai russi e poi dagli americani che ne hanno fatto largo uso senza curarsi delle vittime civili, in particolare bambini, che sono rimasti orrendamente mutilati – come hanno denunciato ripetutamente Gino Strada e la sua organizzazione Emergency, che si è dovuta occupare di migliaia di bambini rimasti mutilati.
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Gli USA, che non hanno aderito alla Convenzione internazionale dell’ONU, le hanno utilizzato nel Sud-Est asiatico dove hanno lanciato circa 300 mila bombe e, prima ancora che in Afghanistan, anche in Somalia e in Etiopia. Per decenni questi ordigni hanno ucciso e ferito molte migliaia di civili.
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Le aree contaminate sono tali e tante che la saturazione degli ordigni innescati, una volta che gli eserciti hanno cessato le ostilità, diventano uno dei principali pericoli per i civili, soprattutto per i bambini che spesso le raccolgono scambiandole per caramelle. L’Ucraina è il più grande campo minato al mondo. Circa un quarto del Paese deve fare i conti con questi subdoli e devastanti ordigni, facili da piazzare ma che prevedono un procedimento lungo e costoso per lo sminamento.
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In effetti si tratta di mine “anti-uomo” camuffate. Non a caso, Israele ne ha fatto un uso estensivo nella guerra contro Hezbollah. Come hanno ancora una volta denunciato Gino Strada e la sua organizzazione Emergency si tratta di ordigni per colpire i bambini, progettate e costruite per loro. Tutto ciò è mostruoso. E dunque Biden, essendone a conoscenza, può definirsi anche lui un vero e proprio criminale di guerra, sul quale la Corte Internazionale (che ha chiesto di processare Netanyahu e soci) potrebbe aprire un analogo procedimento, affinché risponda del reato non solo oggi ma dinanzi alla Storia.
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“La guerra, per sua natura, non può avere regole né limiti“, lo aveva capito perfettamente Albert Einstein quando, nel febbraio del 1932, si aprì a Ginevra la Conferenza Generale sul Disarmo. In una intervista lo scienziato ebbe a ripetere che “la guerra non si può umanizzare, si può soltanto eliminare“. Nessuno raccolse il suo appello e sei mesi dopo il fallimento della Conferenza, Adolf Hitler diede inizio ad uno dei periodi più atroci della storia dell’umanità.
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Oggi il mondo intero si trova sul baratro di una terza guerra mondiale ben peggiore purtroppo della Seconda, visto che i mezzi di distruzione di massa si sono moltiplicati in questi ultimi cinquant’anni. Scriveva sempre Gino Strada nel suo libro, Una persona per volta, “L’umanità intera ha problemi gravissimi da risolvere e per affrontarli servono risorse, tante che già esistono aggiungendo che ogni F35 costa 135 milioni di euro, quanto allestire 1000 posti letto in terapia intensiva: basta scegliere, non è difficile” continuando “invece un modo diverso da vivere su questo pianeta è possibile vivere in una società che rispetta alcuni principi indiscutibili e non negoziabili: i diritti umani“.
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“Non è troppo tardi per andare in una direzione più giusta. Non lo faranno i nostri governanti, non lo faranno i politici… ma non è troppo tardi far sentire la nostra voce di cittadini del mondo“.
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Pur apprezzando il suo impegno civile, come tutti i rivoluzionari, anche Gino Strada veniva considerato un visionario. Oggi la sua è l’unica soluzione possibile per poter fermare la catastrofe. I visionari invece sono quelli che credono ancora a uno sviluppo pacifico senza fine, nascondendo la verità all’umanità intera. Bisogna fermare le armi prima che sia troppo tardi. Personalmente preferisco essere visionario come lo era Gino Strada, e aspetto che molti altri prendano questa strada per mandare a casa i signori della guerra che infestano il mondo intero.
Dicembre 2024
Avv. Eugenio Oropallo