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VENTO DELL’EST

Il successo del partito dell’estrema destra nei Laender tedeschi della Turingia e della Sassonia ha impensierito diversi osservatori politici. A nostro avviso, non dovrebbe preoccupare più di tanto perché nei due Laender (che facevano già parte della Germania Orientale) il partito di estrema destra (AFD) ha sempre ottenuto buoni risultati elettorali criticando la politica del governo tedesco, il quale non è riuscito in questi lunghi anni a migliorare il tenore di vita delle popolazioni per portarlo allo stesso livello di quelli occidentali.

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La mancanza di una politica a favore delle fasce sociali più deboli, come i pensionati, ha favorito questo successo. Ma il dato più rilevante di queste elezioni è costituito dall’affermazione di un nuovo soggetto politico di sinistra che si è staccato all’inizio di quest’anno dalla Linke, partito tradizionale della sinistra. Diversi politici italiani hanno accolto i risultati raggiunti dalla AFD come un segnale del declino politico della sinistra in tutta Europa. Una valutazione che non ci sembra di poter condividere perché anche il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha superato abbondantemente il 12/15%, risultato non certo scontato, che può influire sulla politica estera tedesca.

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La preoccupazione maggiore per la Germania e per l’Unione Europea è la questione della guerra e della pace, un tema centrale per i cittadini dell’Est – ha dichiarato la candidata capolista per il BSW alle elezioni in Turingia -, aggiungendo di “essere favorevole a porre fine a questa guerra e farlo attraverso i canali diplomatici, mettendo in guardia da una spirale di escalation“.

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Ancora – ha dichiarato la leader del partito BSW – si opporrà “a una nuova corsa agli armamenti che inghiotta miliardi di euro che sono urgentemente necessari per scuole, ospedali, alloggi e pensioni più alte“. Altro che crisi della sinistra! Una prospettiva politica di questo genere va incontro alle aspettative che provengono dal popolo che effettivamente può produrre cambiamenti ai vertici del governo centrale.

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È un fatto che l’opposizione conservatrice CDU (che fa parte del Partito Popolare Europeo) a livello federale sostiene fortemente le forniture di armi all’Ucraina e ha spesso criticato il Cancelliere Scholz per la sua lentezza. Il premier della Sassonia che fa parte della CDU ha dovuto prendere le distanze dalla posizione del governo centrale, aggiungendo che “non possiamo più continuare a fornire fondi per le armi all’Ucraina, in modo che queste armi vengano utilizzate senza portare ad alcun risultato utile“.

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Dunque un problema c’è ed è quello che divide il governo federale a direzione CDU con le posizioni espresse dai Laender tedesco-orientali e probabilmente da un buon numero di deputati che potrebbero mettere in crisi la candidatura del premier Scholz alla guida del governo stesso.

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Proprio il successo del partito di sinistra sovranista ha guadagnato consensi in Germania Orientale, costringendo i sostenitori dell’Ucraina a fare concessioni e a smorzare la loro retorica per formare governi stabili. Subito dopo le elezioni, il rappresentante della CDU, che ha vinto di misura con il 30,5% davanti alla AFD, ha ritenuto di aprire le trattative con il nuovo partito di sinistra per poter governare nei due Laender. Wagenknecht ha ribadito non solo la posizione espressa già prima delle elezioni, ma ha dichiarato che qualunque futura coalizione dovrà opporsi al dispiegamento di missili americani sul territorio tedesco, oltre a spingere per una soluzione diplomatica del conflitto mettendo a disagio i falchi del partito di maggioranza.

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Le richieste del BSW di occuparsi di politica estera sono del tutto fuori luogo – ha dichiarato Juergen Hardt, il principale deputato della CDU per la politica estera. “La Germania – ha aggiunto – è coinvolta in alleanze internazionali e dunque la posizione della Germania non può essere messa in discussione da un partito che finora non ha svolto un ruolo al livello federale“. Se ciò è vero, non si può dimenticare che le posizioni diverse espresse dai Laender tedesco-orientali possono influenzare le scelte di politica internazionale.

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Infine c’è da aggiungere che proprio in questi giorni anche nel vicino Land del Brandeburgo ci sarà una nuova tornata elettorale che potrebbe confermare il successo del nuovo partito della sinistra sovranista. Un segnale questo che potrebbe far cambiare la politica sociale verso i Laender della ex-Germania Orientale ma soprattutto influire sulle scelte di politica internazionale, modificando i rapporti con l’Ucraina. Certo il leader della CDU ha fatto presente che non intende aprire un dibattito sulla politica estera del governo di centro-destra al potere in Germania. Ma non è scontata questa prospettiva in quanto vi sono altri gruppi, all’interno della CDU, che vedono di buon grado le ipotesi di sganciarsi al più presto possibile dalle forniture militari all’Ucraina.

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Vedremo come evolverà questa prospettiva perché gli Stati europei ormai sono stanchi di questa guerra che sembra senza fine e, soprattutto, che sta ingrassando l’industria bellica USA in forte concorrenza con i paesi dell’UE.

Settembre 2024

Avv. Eugenio Oropallo

VENTO DELL’EST

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