A FIRENZE COME A BARCELLONA
All’inizio di agosto alcune scritte comparse sui muri della città allarmano la Sindaca. “Tuteliamo i residenti” scrive il quotidiano la Repubblica. La protesta è indirizzata soprattutto contro il turismo americano, quello più numeroso.
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“Tutto possiamo permetterci – dichiara la Sindaca – meno che demonizzare il turismo, tanto più quello americano“. Che a Firenze la protesta scoppiasse era del tutto prevedibile, col centro storico che ha perso 4000 residenti tra il 2014 e il 2022 mentre gli Airbnb continuano a crescere. Oggi ci sono 13000 cantieri in costruzione ovunque e gli affitti per famiglie e studenti sono ormai praticamente introvabili. Vero è che il turismo e l’indotto garantiscono un pezzo importante del PIL fiorentino.
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Lo spauracchio di una rivolta ora spaventa le istituzioni fiorentine. “Dobbiamo lavorare per la tutela della residenzialità e per un turismo sostenibile“. Il nemico però non è il turista ma il gruppo Airbnb che ha requisito migliaia di appartamenti per destinarli ai turisti americani che sono disposti a spendere centinaia di dollari per una notte al centro facendo lievitare i prezzi di mercato.
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I tesori della città di Firenze come di tante altre città italiane vanno fruite anche dai turisti ma non si può essere stravolti da un turismo spesso caotico ed eccessivo che sta praticamente trasformando i centri storici, i quali così perdono la loro tradizionale struttura col solo fine di far lievitare i profitti del gruppo Airbnb. La Sindaca di Firenze per il momento ha deciso di bloccare nuovi affitti turistici nell’area UNESCO, ma non basta.
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Una decisione va presa semmai sanzionando i privati che affittano abusivamente gli appartamenti vuoti. Il problema che sta affrontando Firenze è comune a tante città d’arte sia in Italia che in Europa. Una riduzione notevole dei flussi turistici potrebbe creare una crisi anche per l’indotto quali negozi di souvenir, ristorazione ed altro ancora. Il fenomeno come dicevamo è diffuso in tutta Europa. La situazione abitativa di Parigi, ad esempio, è critica da decenni. I prezzi per metro quadro sono in questi anni quadruplicati con difficoltà per i giovani e le famiglie di trovare un appartamento a prezzi calmierati.
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La situazione inquieta anche gli albergatori professionali, e le autorità sono costrette ad una collaborazione di facciata in quanto non hanno strumenti per bloccare il fenomeno…cosicché i residenti sono disposti ad alzare barricate per evitare lo stravolgimento della città, di cui beneficia solo una società di servizi che sta mutando il tessuto sociale urbano. Bisogna cambiare politica per evitare la svendita delle nostre città d’arte. Come qualunque cittadino anche gli operatori turistici non possono limitarsi a scaricare migliaia di turisti senza curarsi dei diritti dei residenti e della tutela e conservazione del patrimonio abitativo.
Avv. Eugenio Oropallo