skip to Main Content

LA CORSA PER LA CASA BIANCA

Era la primavera scorsa quando alla domanda di un giornalista che gli chiedeva perché avesse deciso di ricandidarsi ad una età ormai avanzata, Biden rispondeva sorridendo che gli era piaciuta l’esperienza. Già solo questa risposta avrebbe dovuto mettere in guardia lo staff e la famiglia di Biden sul vero stato di salute del Presidente in carica.

***

Forse dietro le quinte qualcuno glielo aveva già chiesto ma sembra che Joe Biden abbia insistito per ripresentare la sua candidatura. Probabilmente non si è reso conto che la politica non è un gioco, soprattutto quando si rappresenta una grande potenza mondiale. Lo stesso discorso vale anche per Trump che ha solo qualche anno di meno. Certo la candidatura di questo ex Presidente è ancora più scandalosa della candidatura di Biden, per i suoi trascorsi politici.

***

Dopo il disastro del confronto televisivo svoltosi dinnanzi a milioni di telespettatori Joe Biden ha dimostrato di non poter più vincere le elezioni. La situazione è abbastanza delicata. “La vera diagnosi non la conosciamo ancora ma la rigidità nei movimenti e confusioni ripetute ci fanno pensare a un caso di Parkinson” annota un geriatra ma pur riconoscendo il disastro in diretta TV il Presidente in carica si difende “non parlo e non cammino come un tempo – avrebbe detto – ma so cosa fare“.

***

È proprio questo il punto, che non sappiamo cosa vuole fare di fronte a uno scenario di guerra che infiamma il Medioriente, senza dimenticare che nel cuore dell’Europa è in corso un conflitto, che potrebbe estendersi anche ai paesi dell’UE.

***

***

Qualcuno ha cercato di minimizzare come lo stratega conservatore Stuart Stevens “è folle scaricare un Presidente di successo – avrebbe detto – per una figuraccia in TV“. Ci si chiede perché si dovrebbe mantenere all’apice del potere mondiale un soggetto che farebbe bene a dedicarsi al giardinaggio invece di occuparsi di campagne militari. Lo stesso può dirsi anche di Trump che ha già dimostrato una volta di come rappresenti un pericolo per una democrazia malata come quella americana, che mira solo a conservare il dominio politico nel mondo intero.

***

Per l’editorialista del New York Times il dibattito di martedì scorso ha dimostrato l’assoluta necessità di un passo indietro sperando che la moglie Jill convinca il Presidente a ritirare la sua candidatura. Ma ieri, come se niente fosse successo, il Presidente con la sua famiglia si è recato a Camp David a trascorrere il fine settimana. Federico Rampini sulle pagine de Il Corriere della Sera si chiede perché il 5 di novembre si dovrà scegliere tra un ottantunenne in stato soporifero o un settantottenne pregiudicato.

***

Chiunque sarà Presidente degli USA, siamo dinnanzi a una democrazia malata che non è in grado di gestire le sfide di questo primo quarto di secolo. E questo vale anche per l’UE che non ha trovato di meglio che riproporre al vertice della Commissione una figura grigia come la Von der Leyen.

***

Di fronte ad un momento così drammatico, per la sorte della pace e per le sfide che dovremo affrontare, sembra non ci sia altra soluzione che non sia quella di confermare gli assetti politici del passato. Invece di aprire le porte a una nuova generazione di politici preferiamo farci guidare da una gerontocrazia che è legata ancora ai vecchi giochi di potere, senza alcuna prospettiva politica.

***

La mummia di Biden – come scrive Rampini – è il risultato di questa sclerosi culturale” che ha aperto la strada alla Destra europea come quella di Meloni o quella di un Orban, i quali sono stati bravi ad infilarsi nel vuoto aperto di un sistema democratico che non ha saputo rispondere a suo tempo alle esigenze di cambiamento non solo economico ma anche sociale espressi dall’umanità intera. C’è solo da sperare che una nuova classe politica sappia trarre alle ceneri di questo disastro le energie per gestire questa nuova fase di cambiamento mondiale.

Luglio 2024

Avv. Eugenio Oropallo

LA CORSA PER LA CASA BIANCA

Back To Top
Translate »