GIOCHI DI POTERE
Deluso delle continue sconfitte riportate in casa propria, il Presidente Macron le sta tentando tutte per restare a galla. E così, dopo aver sputato veleno sulla NATO definita un ‘cadavere ambulante’, oggi va a braccetto del Segretario Generale della NATO Stoltenberg (il nome è già tutto un programma). E così dopo aver dichiarato di voler inviare in Ucraina soldati della NATO, ha aggiunto di voler inviare anche istruttori militari. Una proposta che non ha trovato interlocutori. Anche perché Putin ha dichiarato che eventuali istruttori militari provenienti da paesi NATO non godranno di alcuna immunità.
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Macron è ritornato alla carica cercando di aggirare l’ostacolo anticipando che il produttore franco-tedesco di carri armati KNDS aprirà la sua prima fabbrica in territorio ucraino. Intanto si fa più forte la consapevolezza di una guerra lunga che potrebbe portare all’allargamento del conflitto. Secondo il Ministro della Difesa norvegese, la NATO ha due o tre anni per prepararsi ad un attacco russo contro l’Alleanza. Strano che l’Occidente pensi a riarmarsi in attesa di un attacco della Russia. A riprova che sia l’Occidente a non volere alcuna pacificazione.
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In questi giorni l’Italia ospita il G7 al quale è stato invitato anche Zelensky per discutere sulla situazione militare in Ucraina. In effetti, Stoltenberg ha ribadito che l’Ucraina per difendersi dagli attacchi della Russia ha tutto il diritto di utilizzare le armi che arrivano dall’Occidente. Anche l’Italia ha promesso di sostenere economicamente l’Ucraina, mentre Zelensky ha ottenuto un prestito di 50 miliardi di euro per la ricostruzione del paese. Un invito a nozze per tutta la filiera industriale occidentale che dopo aver visto aumentare i profitti nel corso della guerra si prepara a ricostruire il paese con i soldi sottratti alla Russia giacenti nei forzieri delle banche occidentali. Anche questa volta Putin ha denunciato che si tratta di un furto ai danni della Federazione Russa per cui ha minacciato pesanti ritorsioni – che non si faranno attendere. Anche il Segretario Generale dell’ONU intervenendo all’incontro di Bari ha dichiarato che la pace in Ucraina può esserci solo rispettando il principio dell’integrità territoriale per cui Putin deve rinunziare ai territori occupati nel corso della guerra. Un prezzo che difficilmente la Russia potrà accettare, anche perché questi territori già facevano parte della URSS.
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L’esito delle elezioni europee ha rimesso tutto in discussione. A Parigi, dopo il trionfo di Le Pen, Macron ha deciso di anticipare le elezioni nel prossimo mese. Anche in Germania la vittoria della CDU potrà rimettere in discussione la stabilità del governo visto anche il crollo dei Verdi mentre in Austria è quasi certo il ritorno della Destra populista al governo. A rischio è anche la candidatura della Von der Leyen alla guida della commissione europea. In mancanza di maggioranza all’interno del Partito Popolare Europeo (PPE), potrebbe esserci bisogno dei voti della Meloni. Ma il dato più interessante è che ora la NATO è più debole in Ucraina. Forte dei risultati ottenuti alle elezioni europee i deputati tedeschi di estrema destra hanno boicottato il discorso del Presidente ucraino al Bundestag chiedendo che sia fermata la guerra e che sia ripresa la trattativa con Mosca per raggiungere un accordo di pace. Anche perché i costi del conflitto, se da una parte gratificano l’industria di guerra, dall’altro stanno alimentando il rischio di una recessione a partire proprio dalla Germania.
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Purtroppo, sempre d’accordo con gli USA e con la NATO in prima linea, si rifiuta ancora una volta la proposta lanciata da Putin di un incontro per aprire un nuovo tavolo di trattativa. Ancora peggio l’idea di una conferenza di pace che si è tenuta oggi in Svizzera, lasciando fuori la Russia – cioè uno dei protagonisti del conflitto. Una scelta che si è risolta con un nulla di fatto in quanto una parte solo dei paesi intervenuti ha deciso di sottoscrivere il documento finale. Per cui tutto è rinviato ad una prossima riunione che dovrebbe esserci tra Ucraina e Federazione Russa. Putin si è detto interessato ad aprire un tavolo di riflessione per raggiungere il ‘cessate il fuoco’ e lavorare per la fine della guerra. Vedremo quali saranno gli sviluppi di questa prospettiva.
Giugno 2024
Avv. Eugenio Oropallo