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LA PALESTINA E L’IPOCRISIA DELL’OCCIDENTE

Sono decenni ormai che i paesi occidentali e l’ONU stanno a raccontarci la storiella che la Palestina come Israele ha il diritto di costruire il proprio Stato. Ma se Israele in questi anni ha proceduto ad occupare buona parte del territorio, il popolo palestinese è stato costretto a sopravvivere in una stretta fascia di territorio che va a ridursi sempre di più a causa dell’occupazione dei territori da parte dei coloni di nuova generazione. Ma nessuno ne vuol parlare perché a reggere le fila di Israele è il governo USA, che foraggia Israele con armi e con i fondi che provengono dagli ebrei americani, per cui la prospettiva per i palestinesi di poter edificare uno Stato indipendente diventa sempre più un miraggio.

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Si fa presto a condannare i terroristi di Hamas ma poco si parla del genocidio del popolo palestinese programmato da Israele. Nella seduta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che si è tenuta il mese scorso in seguito alla proposta della Lega Araba, 12 dei 15 paesi partecipanti al voto hanno votato a favore della risoluzione con cui si chiedeva il pieno riconoscimento della Palestina come membro effettivo delle Nazioni Unite. Purtroppo è andata nel peggiore dei modi, in quanto a porre il veto sono stati gli USA per i quali si tratta di un ‘passo prematuro’ e comunque ha concluso il rappresentante USA, “che se la vedano tra loro con il negoziato“, mentre la Gran Bretagna si è astenuta.

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Dura la reazione dell’Iran che ha condannato il veto e rilanciato la prospettiva di uno Stato palestinese che si estende ‘dal fiume al mare’ come chiedevano i palestinesi e i loro alleati. L’Iran si è impegnata a sostenere la lotta dei palestinesi finché non sarà creato uno Stato palestinese indipendente e pienamente sovrano con capitale Gerusalemme, in base agli accordi già presi ma non rispettati da Israele. Molto critici sono stati anche il Qatar e l’Egitto, nonostante siano legati agli USA da accordi militari e strategici.

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Fino ad oggi lo Stato palestinese a livello mondiale è stato riconosciuto da 139 paesi, circa il 70% dei membri dell’ONU e quasi tutta l’Africa e l’Asia. Tra i membri che si sono astenuti dal voto ci sono anche l’Italia e altri paesi appartenenti sia all’UE che alla NATO. Recentemente il Primo Ministro spagnolo Sánchez ha dichiarato che a breve la Spagna potrebbe riconoscere lo Stato della Palestina. “La soluzione dei due Stati è l’unico modo per raggiungere un futuro di pace, sicurezza e stabilità nella regione” ha aggiunto Sánchez.

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Il 22 marzo scorso Spagna e Irlanda, insieme a Slovenia e Malta, hanno sottoscritto una dichiarazione in cui si impegnano a riconoscere la Palestina come Stato indipendente aggiungendosi agli altri Stati dell’UE. Questo riconoscimento potrebbe essere effettuato il 21 maggio prossimo. Nello stesso tempo il Ministro spagnolo dei Diritti Sociali ha dichiarato che “le aziende spagnole che fanno affari con Israele dovrebbero prendere tutte le misure necessarie per garantire che le loro relazioni commerciali con Israele non contribuiscano al genocidio in Palestina“, provocando una dura risposta da Tel Aviv.

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Fonti del Ministero degli Esteri spagnolo hanno ricordato che il 26 gennaio scorso la Corte Internazionale dell’Aia ha ordinato ad Israele di adottare misure immediate ed efficaci per prevenire ‘il genocidio’ nella striscia di Gaza. La scorsa settimana la Ministra Diaz ha richiesto a Sánchez di riconoscere al più presto lo Stato palestinese. Una decisione che porterebbe da una parte ad isolare Israele e dall’altra a convincere le parti a riaprire un dialogo per mettere fine a questo bagno di sangue – costringendo gli USA a chiarire la propria posizione favorevole sulla carta al rispetto degli accordi di Oslo, ma che fino ad oggi di fatto appoggia la politica di Israele la quale fa leva sull’allargamento del territorio israeliano.

Maggio 2024

Avv. Eugenio Oropallo

LA PALESTINA E L’IPOCRISIA DELL’OCCIDENTE

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