UNA STRANA COPPIA
La scorsa settimana – ad otto mesi dall’alluvione – la premier Meloni è tornata in Romagna per ribadire l’impegno del governo nella ricostruzione delle strutture pubbliche e private danneggiate dall’alluvione. Lo ha fatto insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Una visita non prevista ma attesa per avere qualche certezza sui tempi della ricostruzione e dei rimborsi per i cittadini privati e le aziende coinvolte dal fenomeno alluvionale. Una presenza, quella della von der Leyen, ormai in coppia fissa con la Meloni. Certo non si può dire che questa collaborazione abbia avuto successo per il passato, se l’accordo di collaborazione sottoscritto con la Tunisia per bloccare l’immigrazione clandestina è stato rifiutato dal Premier tunisino.
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Anche l’incontro con i rappresentanti della regione si è trasformato in un flop perché la Romagna ha fischiato entrambe. È vero che la Presidente UE e la premier italiana hanno portato “in dote”, si fa per dire, 1,2 miliardi del PNRR stanziati però per interventi nel settore pubblico e non per aiuti a famiglie e imprese. A Forlì, in Piazza Saffi, un nutrito gruppo di oppositori in rappresentanza di 24 associazioni locali ha contestato vivacemente la coppia. Il Sindaco di Forlì – eletto dal Centro-Destra – ha preso le loro difese. “Macché passerelle, c’è grande concretezza al sostegno della ripartenza“. Non la pensa così il Sindaco di Ravenna che ha ribadito “non c’è nulla per imprese e famiglie“. In effetti non è stato fatto alcun riferimento ai fondi per la ricostruzione a favore dei privati e delle imprese. Anche il Presidente della Regione Bonaccini ha lamentato che non c’è alcuna novità rispetto a sei mesi fa: solo parole e promesse ribadendo che “non ci si sposta di un millimetro finché, come per il terremoto, il 100% dei danni di cittadini e imprese non verranno rimborsati integralmente“. Una promessa assai difficile da mantenere ricordando che la maggior parte degli alluvionati non ha fondi da investire e le banche non sono disposte a erogare mutui al buio. “Dopo il fango dell’alluvione rischiamo di essere sommersi dal silenzio” spiega Loretta Goggi, coordinatrice del quartiere San Benedetto di Forlì.
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Il feeling di “Ursula” con la leader FdI non piace per niente nei palazzi della Commissione europea, suscitando anche il malumore di Berlino e Parigi che sostengono Ursula stessa per una sua conferma alla presidenza della Commissione – per cui ora il bis potrebbe vacillare. Alla fine a che cosa è servita questa nuova comparsata in terra di Romagna? A dimostrare che “Giorgia” avrebbe un buon legame con l’Europa. In verità il problema delle spese della ricostruzione in Romagna non fa parte del programma di lavoro della Commissione. Ancora si continua a macinare l’acqua e ingannare i propri cittadini che dopo otto mesi dall’alluvione hanno percepito un contributo di 3000 euro, un’autentica miseria rispetto alle esigenze del piano ricostruzione. Con il deficit di bilancio che l’Italia ha, è probabile che la ricostruzione dovrà attendere tempi lunghi.