LA FABBRICA DEGLI SPRECHI
In attesa di approvare il bilancio dello Stato, la Meloni ha fatto sapere che non potrà soddisfare le promesse fatte agli italiani ai tempi della propaganda elettorale. Mancano i fondi per il settore medico-ospedaliero col rischio di far saltare il sistema della Sanità pubblica a tutto vantaggio di quella privata. Ma mentre si denuncia la mancanza dei fondi per la Sanità pubblica, si aprono le porte a quella privata. Il presidente della Regione Lombardia ha inaugurato negli ultimi mesi decine di strutture private chiudendo quelle della medicina di base, privando soprattutto i cittadini a basso reddito dell’assistenza pubblica per mancanza anche di operatori sanitari. Ma non è solo la Sanità pubblica a fare le spese di questa dissennata gestione dei fondi previsti dal PNRR, anche se la Meloni in Parlamento ha assicurato che non ci saranno sprechi nella manovra finanziaria. Parole al vento perché ogni Ministero decide come investire i fondi disponibili per i singoli ministeri. A partire dal compagno di cordata – il prode Salvini ha lanciato un guanto di sfida a Bruxelles “spenderò fino all’ultimo euro del PNRR, giuro, ma sempre che la Commissione Europea mostri il buon senso“. Ma è proprio il suo Ministero quello che è stato bacchettato dalla Corte dei conti, in un rapporto pubblicato qualche mese addietro, per “gravi irregolarità gestionali” – perché un appalto bandito dell’importo di circa 230 milioni, per realizzare una rete di distributori per i veicoli sulle strade italiane, è andato perduto poiché la gara non è stata comunicata dal Ministero alle aziende europee come prevede la normativa UE. Alla richiesta di dare spiegazioni, affermano i giudici contabili, il Ministero non ha fornito chiarimenti. “Uno scivolone imperdonabile“, commenta Rizzo sull’Espresso. “La vicenda è preoccupante non soltanto per questo episodio, tutto sommato modesto, ma perché indicativa delle clamorose lacune della nostra burocrazia. Se cose del genere possono accadere in un grande Ministero, immaginiamo cosa potrà succedere al livello di amministrazioni locali spesso incapaci di fare progetti per utilizzare i fondi previsti dal PNRR“. Di questo passo, si capisce come a distanza di tanti mesi, sono stati pochissimi i progetti approvati dall’UE, bloccando i fondi del PNRR destinati all’Italia.
Ottobre 2023