DOPO LA QUIETE
Ho profittato di una breve pausa per recuperare un po’ di energie soprattutto in una situazione climatica che sta rendendo sempre più evidente che non c’è tempo da perdere se vogliamo tentare di fermare la prospettiva di un disastro ambientale che potrebbe mettere in discussione la vita di milioni di individui e di quanti abitano su questo pianeta. Ma la politica sembra proprio non voglia occuparsi di questi problemi che potrebbero far saltare tutto il sistema politico. Rieccoci dunque a raccontare la cronaca di queste ultime settimane con un occhio particolare ai nostri politici che, in questa fase pre-elettorale, sono in affanno per recuperare quel consenso di cui hanno bisogno per rientrare nelle aule del Parlamento. Sembrava che fosse il momento ideale per una sorta di rinnovamento ma se questo si limita solo a cambiare chi domani sarà chiamato a governare il paese, ebbene la classe al potere dimostra ancora una volta di non saper cogliere la drammaticità della situazione che obbliga a cambiare radicalmente il nostro modello di società, abbandonando i falsi miti dello sviluppo economico senza fine, dell’aumento del PIL, mettendo al centro dell’interesse generale, la battaglia per la rigenerazione dell’ambiente naturale, partendo dalla prospettiva di porre fine a una guerra insensata che aumenta il rischio di un disastro ambientale non più arrestabile. Di questo intendiamo occuparci sperando che non resti inascoltato l’appello lanciato in difesa dell’ambiente e la voce degli scienziati che hanno richiesto un intervento immediato per bloccare un disastro che potrebbe diventare irreversibile. Non sono e non saranno, ne siamo certi, questi politici a cambiare rotta ma quanti abbiano a cuore il futuro del “pianeta perfetto”.
Agosto 2022