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Il coronavirus ritorna a fare vittime in Gran Bretagna

Come scrive “La Repubblica” del 20 u.s. si sono registrati nel Regno Unito ben 223 morti di Covid in una sola settimana. “Non accadeva dallo scorso marzo e cresce l’inquietudine”. Ma Johnson si mostra ancora tranquillo. “La nostra strategia – afferma – terrà sotto controllo il virus anche in autunno ed inverno”. Sarà proprio così? In realtà, il Regno Unito ha tolto l’obbligo di mascherine e accantonato ogni progetto di “green pass” mentre anche la misura del distanziamento non viene rispettato in un paese in cui ci sono assembramenti di ogni tipo e così i casi di corona-virus sono ripresi nelle ultime settimane ma questo non sembra turbare affatto il governo britannico. L’aumento sensibile dei casi di corona-virus è dovuto anche al fatto che i giovani sono restii a vaccinarsi: in Inghilterra è solo il 10% per cui non è un caso che il numero dei nuovi casi riguarda soprattutto studenti di medie e superiori. C’è da aggiungere che l’immunità, soprattutto in persone anziane o più vulnerabili, sta abbassandosi perché il Regno Unito è stato tra i primi in Europa a vaccinare. Gli scienziati inglesi rilevano che i contagi sono in aumento: 5937 negli ultimi 7 giorni con 7.749 pazienti totali attualmente in ospedale di cui 823 attaccati ad un ventilatore. “Anche i morti stanno aumentando – scrive La Repubblica – 911 nelle ultime settimane” per cui ci si chiede quanto potrà reggere la sanità britannica di questo passo già azzoppata dai cronici problemi di pronto soccorso con molte ambulanze in fila.  Secondo il Daily Mail mesi fa Johnson disse con i suoi “preferisco vedere pile di morti per le strade, invece di richiudere tutto”. Una frase pronunciata da un premier di un paese europeo che solleva più di una preoccupazione. Non si può accettare una scommessa del genere sulla pelle dei propri cittadini. Anche se si trattasse di un “ennesima “boutade” del primo ministro, non ci sentiamo di sorridere difronte a questo macabro umorismo. E certamente non farà sorridere i cittadini inglesi alle prese anche con le difficoltà dei collegamenti via terra, causati dalla “politica nazionalista” del proprio governo deciso a rompere ogni accordo con l’UE con la prospettiva di un peggioramento della situazione sociale interna e dei rapporti con l’estero, in particolare con l’UE. Questa politica irresponsabile sta mutando anche l’umore degli elettori – compresi quelli conservatori – che per il 60% considerano sia stato un grave errore politico l’uscita dall’UE. Ne siamo convinti anche noi ma non sarebbe stato opportuno, invece della rozzezza mostrata da tutto l’esecutivo, riaprire un discorso per tornare in Europa o, quantomeno, rispettare gli accordi che erano stati sottoscritti con l’UE?

Ottobre 2021

IL CORONA-VIRUS RITORNA A FARE VITTIME IN GRAN BRETAGNA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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