Parità di diritti al cittadino extra UE di prestazioni economiche-assistenziali (Sent. Corte Costituzionale n. 40/13 del 15.3.2013)
Parità di diritti al cittadino extra UE di prestazioni economiche-assistenziali Sent. Corte Costituzionale n. 40/13 del 15.3.2013
Con la sentenza n. 40 depositata il 15.3.2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità della norma prevista dalla legge finanziaria 2001, l’art. 80 l. n. 388/2000 che aveva introdotto un regime restrittivo per i cittadini extracomunitari, regolarmente residenti in Italia, in merito al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e della pensione d’invalidità.
La norma in oggetto prevedeva che tali trattamenti venissero riconosciuti solo in presenza di determinate condizioni di reddito, alloggio ed ai soggetti in possesso di un permesso di soggiorno valido da almeno cinque anni.
Tale norma, a parere della Corte, è in contrasto con le previsioni generali in materia sociale e assistenziale, riconosciute ai cittadini extracomunitari, ai sensi art. 41 D. lgs. n. 286/98 “titolari della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno”. Di conseguenza la sentenza ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 80 l. 388/2000. Va rimarcato che la decisione della Corte è intervenuta a seguito di due ricorsi pervenuti dal Tribunale di Urbino e dal Tribunale di Cuneo che avevano sollevato l’eccezione di incostituzionalità della norma in virtù della quale, per oltre 10 anni, erano state respinte le giuste richieste degli immigrati che ne avevano diritto. Norma particolarmente iniqua che aveva escluso per molti anni centinaia di soggetti dal godimento di un trattamento socio-assistenziale in linea con il diritto alla salute, costituzionalmente garantita e del principio di parità tra tutti i cittadini.
Avv. E. Oropallo – Marzo 2013
(Fonte: Diritto e giustizia)