RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE: UN PROGETTO DAVVERO AMBIZIOSO…
Scrive “Il Dubbio” del 1° luglio u.s. che si è aperto uno spiraglio per una riforma della giustizia civile non a costo zero. “Così si potrebbe riassumere – aggiunge il giornale – l’esito del tavolo di lavoro che si era svolto il giorno prima con la partecipazione del Guardiasigilli Bonafede, i vertici del CNF e l’Associazione Nazionale Magistrati”.
Un tavolo di lavoro dal quale i partecipanti sono andati via con cauto ottimismo ed una promessa: “una discussione tutta politica per far si che finalmente si investa seriamente sulla giustizia”. “Sul piatto c’è già una proposta di legge-deroga per la riforma, attualmente ferma in Commissione – spiega De Notaristefani Presidente della UNCC – che presenta alcune cose oggettivamente apprezzabili come la soppressione del filtro in appello” facendo presente però che la proposta va modificata e che comunque non si può più parlare di una riforma a costo zero. Quel che serve è un “piano straordinario per la giustizia” partendo dai fondi stanziati con il “Recovery Found”, 175 mld. di cui un quarto è destinato proprio alla Giustizia ribadendo che “serve un intervento davvero serio e non a costo zero”. Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’utilizzo degli strumenti tecnici sperimentati nel corso dell’emergenza, come il processo da remoto.
Una possibilità non esclusa dai civilisti ma a condizione che sia l’avvocato a scegliere il modo migliore in cui difendere i nostri diritti. “La tecnologia dev’essere una opportunità che amplia la possibilità di difesa e non una limitazione”.
Un prospettiva che potrebbe essere accettabile, se non ci fosse di mezzo la dura realtà a farci dubitare della realizzazione di questo progetto. Si parte infatti da una circostanza, ancora tutta da verificare, perché è assai poco verosimile che in Europa si riesca a varare il progetto del “Recovery Found” oggi in discussione al Consiglio Europeo. Ma anche se ciò accadesse, il progetto potrà diventare operativo solo negli anni prossimi.
Quindi, se non ci saranno altre risorse cui attingere, bisognerà accantonare il progetto a data da destinarsi o comunque accontentarsi di una mini – riforma, tenendo conto delle risorse finanziarie oggi disponibili ma anche del capitale umano che continua ad essere male utilizzato. Si potrebbe incrementare una maggiore presenza in udienza dei magistrati, provvedendo lo Stato ad assumere altro personale amministrativo ed utilizzando anche la magistratura ordinaria, grazie alla quale fino ad oggi non si è verificata una vera e propria paralisi del sistema. Personalmente, sono contro l’uso del processo da remoto per i risultati poco soddisfacenti che si sono ottenuti. Peggio ancora, se la decisione fosse lasciata agli avvocati, aggravando così il sistema di ulteriori adempimenti.
Certamente non si può continuare a procedere come in passato ma occorre uno sforzo congiunto di tutti gli addetti al settore per rendere efficace il sistema. E soprattutto bisogna finirla con interventi tampone che si ripetono ad ogni cambio di gestione politica, come se ogni guardiasigilli volesse lasciare traccia del suo passaggio. Pare davvero strano, mentre negli altri paesi europei si riesce a garantire un servizio rapido ed efficace, che in Italia si debba continuare a parlare di riforma della giustizia, come se fosse la famosa tela di Penelope.
Non dimentichiamo che proprio in questi giorni il nostro governo sta rischiando di restare isolato in Europa, criticato aspramente per promettere sempre di riforme che purtroppo non vengono mai realizzate, trasformando il nostro paese, una volta considerato culla del diritto, in un paese senza regole. Credo che l’avvocatura debba meditare su questa prospettiva se vogliamo davvero mutare il volto del nostro paese. Purtroppo, a guardarmi in giro, nel nostro settore vedo facce sempre più sconsolate o colleghi che faticano a chiudere il mese o colleghi che pensano di poter restare estranei a questi problemi mentre ben pochi son quelli disposti ad investire risorse ed energie per un rinnovamento davvero epocale della macchina della giustizia.
20/7/2020
Riforma del processo civile Un progetto davvero ambizioso