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URGENTE REGOLARIZZARE GLI IMMIGRATI

In un articolo pubblicato su “La Repubblica” del 17.4 u.s., Tito Boeri – già direttore dell’INPS – interviene a spiegare perché sia urgente regolarizzare gli immigrati clandestini. “Il Covid si diffonde facilmente fra chi lavora e non è una malattia sovranista perché oltrepassa le frontiere più chiuse. Volenti o nolenti, se vogliamo liberarci di questo maledetto virus, dobbiamo regolarizzare gli immigrati illegali che vivono nel nostro paese. Tutti, non solo quelli che devono lavorare in agricoltura, e non per ragioni umanitarie ma per una pura e semplice questione di controllo del territorio e di sopravvivenza”. “Gli immigrati irregolari – prosegue – sono ormai più di 650mila. Nel caso della regolarizzazione degli immigrati presenti sul nostro territorio le ragioni economiche si allineano a quelle sanitarie”. Innanzitutto perché essi andranno a coprire i posti vuoti nel settore agricolo al posto degli stagionali stranieri che non hanno potuto raggiungere l’Italia a causa del Coronavirus. E si tratta di 250mila lavoratori ma la loro regolarizzazione servirà anche a controllarli dal punto di vista sanitario. Se va in porto, sarà la più consistente operazione di regolarizzazione dai tempi della sanatoria Maroni del 2009. I ministri interessati hanno già pronta una bozza di decreto legge. Non riguarderà, però, tutti gli immigrati – come indica Boeri – ma solo quelli che hanno la possibilità di avere un contratto come braccianti nel settore agricolo. Insomma, un provvedimento di emergenza che viene preso di fatto per evitare che i nostri prodotti agricoli marciscano nelle campagne. Un provvedimento tampone, un’occasione perduta per dare volto alle migliaia di immigrati “invisibili” privi di qualsiasi forma di assistenza e che costituiscono un rischio sanitario più forte.

Nel passaggio in Parlamento può darsi che il piano venga ad includere anche le colf. Due milioni di lavoratrici, corrispondente all’1,2% del PIL italiano che non solo sono state espulse dal lavoro ma che non hanno niente a cui appoggiarsi, senza poter usufruire, delle forme di previdenza cui hanno potuto accedere gli altri lavoratori. L’associazione antirazzista “Tre febbraio” ritiene che “sia imperdonabile che non si dedichi una misura ad un settore come quella dell’assistenza agli anziani”. Il Ministro dell’Interno Lamorgese ha chiarito che il governo “intende sottrarre alla mafia dei caporali la ripresa dell’attività di raccolta in agricoltura per non fare andare persi i raccolti specificando che non è una sanatoria e non regola affatto 600mila persone ma che si tratta di un provvedimento di emersione del lavoro nero solo delle persone di cui c’è bisogno” promettendo di valutare anche la posizione di colf e badanti. Vedremo se nei prossimi giorni il governo presenti la bozza del decreto in Parlamento in modo da passare ad una rapida approvazione del provvedimento.

27/4/2020

urgente regolarizzare gli immigrati illegali

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