APPELLO IN DIFESA DELLA LEGALITA’
Era inevitabile che in questo periodo di emergenza, che sta nascondendo agli occhi dell’opinione pubblica, i mille misfatti che si compiono nel silenzio quasi totale della stampa che gli Stati totalitari profittassero per accanirsi ancora di più nei confronti di chi lotta per difendere i diritti inalienabili dell’uomo, procedendo anche a peggiorare le condizioni dei tanti oppositori politici arrestati illegalmente o condannati a lunghe pene detentive.
Non è che l’Europa sia immune da questi pericoli, ne sono prova la Polonia che persegue la sua politica conservatrice cercando di annullare i diritti conquistati faticosamente dalle donne o l’Ungheria dove, il Parlamento, asservito al potere politico dominante di Orban, ha concesso pieni poteri al primo ministro.
In Turchia, malgrado gli appelli lanciati dall’avvocatura a livello internazionale, scrive Barbara Spinelli della Commissione di Studio sui diritti umani del Foro di Bologna, Erdogan ha escluso dalla amnistia concessa per evitare che la pandemia potesse fare migliaia di vittime nelle carceri super affollate tutti i detenuti politici e per reato di opinione, tra cui numerosi avvocati, magistrati e giornalisti.
Anzi, scrive l’avv. Spinelli che “l’emergenza ha costituito una occasione per stringere le maglie della sorveglianza e limitare ulteriormente i diritti dei detenuti politici”. L’avvocata turca Ayse Acinikli denuncia “la grave situazione in cui versano i detenuti, mancando dispositivi di protezione sia per i detenuti che per il personale penitenziario, malgrado siano scoppiati già diversi casi di positività al virus e nessuna pietà c’è stata nei confronti di detenuti politici con gravi problemi di salute. Molti avvocati detenuti sono in sciopero della fame e due di loro si stanno lasciando morire per protestare contro la lesione dei diritti dei detenuti, chiedendo libertà per gli avvocati perseguitati”.
Il CNF (Consiglio Nazionale Forense) proprio il 23 u.s. ha chiesto al governo italiano di intervenire per via diplomatica presso il governo turco per chiedere che gli avvocati detenuti siano immediatamente liberati. Riteniamo che questo intervento a favore dei nostri colleghi che hanno deciso di portare fino in fondo la loro protesta per il rispetto della legalità e soprattutto del diritto alla vita dei detenuti sia, purtroppo, troppo poco soprattutto se il nostro paese continua a mantenere buoni rapporti con questi Stati con i quali ha stretto rapporti di collaborazione commerciale.
E’ da anni ormai che in Egitto il nostro Ministro degli Esteri continua a richiedere al governo egiziano che siano individuati, quegli appartenenti ai servizi segreti egiziani, che hanno torturato fino alla morte un nostro giovane cittadino. Ormai è un rituale che si ripete senza alcun passo avanti sul piano delle indagini.
Temiamo fortemente che il nostro appello, lanciato a favore dei nostri colleghi, finirà per essere censurato dal sultano di Istanbul tenuto conto innanzitutto che si tratta di cittadini turchi e, quindi, sul piano diplomatico, molto poco può fare il nostro governo anche perché la Turchia è un nostro alleato in seno alla Nato e, quindi, è difficile che si possa fare un intervento più incisivo, come sarebbe opportuno.
Credo che sia nostro dovere e di tutti i giuristi europei, in collaborazione con la Magistratura, organizzare in Italia ma, anche nel resto d’Europa, un movimento di protesta che possa portare anche a manifestazioni dentro e fuori i tribunali per far sentire la nostra voce in difesa della libertà e contro ogni forma di repressione politica.
Una campagna a favore non solo di questi nostri colleghi ma soprattutto per mostrare al mondo intero che la libertà e la legalità vanno difese dovunque esse vengano violate.
In occasione del primo Maggio potremmo portare la nostra voce in piazza per far sapere che gli avvocati, come difensori della legalità, hanno il diritto di denunciare tutti gli attacchi contro le libertà personali e difendere il diritto alla vita e alla libera espressione delle proprie opinioni politiche ad ogni individuo.
27/4/2020