TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI DALL’ITALIA ALLA MALESIA
Da un’indagine dell’unità investigativa di Greenpeace Italia – scrive “Il dubbio” del 12.2 u.s. – “più di 1.300 tonnellate di rifiuti in plastica sarebbero state spedite illegalmente dall’Italia ad aziende malesi. E questo solo nei primi nove mesi del 2019 quando, su un totale di 65 spedizioni dirette in Malesia, 43 sono state inviate a impianti privi dei permessi per importare e riciclare rifiuti stranieri”.
“Si tratta di una situazione inaccettabile che conferma, ancora una volta, l’inefficacia del sistema di riciclo e la necessità di adottare misure urgenti per ridurre la produzione di quella frazione di plastica, spesso inutile e superflua, rappresentata dall’usa e getta”, dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia.
“Un sistema, questo, che interessa anche l’export di rifiuti in plastica dall’Italia”. Per Paola Ficco, giurista ambientale e avvocatessa, “l’esportazione dovrebbe essere l’ultima ratio, una società tecnologicamente avanzata deve essere in grado di gestire i propri scarti; se non lo è, deve interrogarsi seriamente su quello che sta facendo”. “Il punto è che – secondo la giurista- questi rifiuti non dovrebbero essere spediti all’estero”.
“Di fronte a questa situazione – scrive ancora Greenpeace – il governo italiano non può più continuare a chiudere gli occhi, ma deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire subito per porre fine a questi traffici illeciti di rifiuti”.
Certo, va fermato questo traffico illecito ma bisogna ricordare che in Italia, ed in particolare nei siti di stoccaggio nelle province di Napoli e Caserta – come ha documentato recentemente anche una indagine recente – giacciono milioni di rifiuti speciali che non trovano alcun paese disposto a riceverli, non sussistendo la possibilità di eliminarli sul posto. Ormai, questi cumuli di rifiuti fanno parte del territorio andando ad avvelenare anche le falde acquifere con aumento costante dei morti per tumore, soprattutto nella prima infanzia. Ormai, numerosi paesi in provincia di Caserta andrebbero bonificati.
Più di una volta l’Italia è stata sanzionata dall’UE per la pessima gestione dei rifiuti: ancora oggi l’Italia sta pagando salate sanzioni per il disastro ambientale che non riesce più a controllare, mandando alla deriva intere regioni. Oggi sembra che il governo Conti abbia preso a cura i problemi del Sud ma si tratta solo di promesse, come in passato, che non sono state mantenute e ancor meno, crediamo, possa fare questo governo che è alle prese con l’ennesima crisi.
17/2/2020