INCHIESTA GIUDIZIARIA APERTA SUI VOLI DI STATO
Nella passata stagione del governo giallo-verde non è passato inosservato l’abuso che il Ministro Salvini ha fatto dei voli di Stato. L’indagine aperta nei confronti di Salvini, accusato di abuso di ufficio dalla Procura di Roma per uso illegittimo dei voli di Stato durante il suo mandato come Ministro dell’Interno, ha riacceso la polemica sull’uso delle risorse pubbliche da parte dei rappresentanti delle istituzioni. I viaggi pesano inevitabilmente sul bilancio dello Stato. Ma nel passato governo non è stato solo Salvini a usufruire dei voli di Stato per le sue trasferte in tutta l’Italia, anzi c’è qualcun altro nel governo che lo ha superato. Chi ha volato di più durante il governo M5S e Lega – infatti – è stato l’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, con 17 viaggi e 49 decolli. Solo dopo, al secondo posto si colloca Matteo Salvini con ben 35 voli effettuati, che ha utilizzato aerei ed elicotteri della Polizia e dei Vigili del Fuoco. Sarà il Tribunale dei ministri a valutare se i 35 voli effettuati da Matteo Salvini fossero regolari. O se configurassero invece un reato. I magistrati vogliono capire se questi viaggi sono contrari a prassi e norme. Ed è tutto da dimostrare che la difesa di Salvini basti a diradare i sospetti: “Tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro, per inaugurare caserme. Non ho mai fatto voli del genere per andare in vacanza, lo fanno altri. Non vedo l’ora di difendermi nei tribunali”. Ma – secondo la inchiesta svolta da La Repubblica – che il 15 maggio scorso denunciò l’uso illegittimo degli aerei, c’è un altro aspetto di questa saga che non va dimenticato. Come scrive La Repubblica del 13.12 “Quella commistione tra appuntamenti di Stato e di partito, serviva a costruire un messaggio propagandistico, molto più subdolo, nel tentativo di presentarsi come il sommo tutore dell’ordine. Sorvolando però su leggi e regolamenti”. “Tutte queste spedizioni però erano state pianificate con una scaltrezza in quanto si abbinava sempre ad un evento istituzionale in Sardegna, in Puglia, nelle Marche e in Campania con una serie di comizi. In altre occasioni, solcava i cieli dopo impegni ufficiali per raggiungere in tempo utile gli studi TV di Barbara D’Urso e poi cenare ad Arcore con Silvio Berlusconi. Nessun ministro degli Interni, pur avendo gli stessi compiti nella lotta alla criminalità e identiche misure di protezione, aveva mai sfruttato tanto i bimotori della polizia”. Aspettiamo che l’ex ministro giustifichi il suo operato ma rinunci per una volta alla sua immunità parlamentare e si tenga a disposizione del Giudice ordinario, accettandone il verdetto. Sarebbe un modo per dimostrare che sia vicino a quel popolo che invoca frequentemente il sostegno della sua battaglia per la legalità.
17/12/2019